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La leggera intimità di un primo incontro: Love me tinder – hate me true

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Love me tinder – hate me true di e con Mauro Fanoni e Alessandra Flamini, si presenta come una commedia piacevole alla quale lo spettatore può scegliere di accedere rimanendo seduto in un posto fisso o alzandosi, spostandosi tra i diversi spazi,  immergendosi così nella scenografia esatta che riconduce alle stanze di una casa e al suo calore; le due tipologie di posto consentono di indagare l’intimità creata tra fiori, sofà, divani, libri e luci calde, elementi che stimolano la fantasia dello spettatore portandolo a divenir parte di questo gioco di seduzione e amore.

La commedia di Mauro Fanoni, in scena dal 17 Marzo al 2 Aprile nello spazio di Mr Kaos, propone dei parallelismi tanto ilari quanto brillanti sul modo in cui, oggi, si attua la scelta del partner sessuale da parte dell’uomo e della donna, così Eva –interpretata da una convincente Alessandra Flamini – illustrerà a Nico, le diverse tipologie di fallo possibili come fossero merce in vendita su Amazon. Quello che nasce da questa presentazione del prodotto-corpo è il terreno fertile per un confronto tra due diversi modi di vivere ed esplorare il desiderio e la sessualità, a suon di battute e paradossi esilaranti, nella leggerezza di un primo incontro.

Un piccolo appunto rispetto alla decostruzione dei luoghi comuni circa il genere, citata nella presentazione dello spettacolo: la decostruzione non riesce, se non superficialmente nella prima parte della rappresentazione, ricadendo poi nella banale stereotipia dell’ uomo-salvatore-padre e della donna- bisognosa d’aiuto -bambina ; questo può disturbare profondamente per la retorica di base che traspare, quella che fa divenire la donna, una sprovveduta non pienamente capace di intendere e di volere se non guidata da un uomo, qui Nico, che si sostituirà al suo potere decisionale e al suo raziocinio percepito come assente. Questo frammento dello spettacolo, seppur umoristico, appare decisamente fuorviante, e non essendo uno scritto dell’Italia degli anni ’50, anche leggermente inquietante.

Una proposta sagace, simpatica, intima seppur con qualche svista.