Home teatro L’epica del disastro, “Quartetto casa di bambola” all’India

L’epica del disastro, “Quartetto casa di bambola” all’India

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Raccontare un classico non è mai una impresa facile. Se poi questo classico è anche un capolavoro si rischia ancora di più.

Alessandra Fallucchi (Cristina), Mascia Musy (Nora), Graziano Piazza (Krogstad), Stefano Santospago (Torvald), per una produzione ARGOT, portano in scena un racconto nel racconto: “Quartetto casa di bambola”. Un’idea di Emanuele Giordano.

Il dilemma dello spettatore è se abbandonarsi al racconto o, al contrario, cercare di vedere qualcosa nel racconto che somigli a una epica borghese.

Si preferisce il secondo punto di vista. È più privilegiato. L’oralità epica ha abbandonato questi lidi da un pezzo e all’attore che racconta, fisso, si preferisce l’attore che incarna una dinamica “nel” e “del” racconto.

Tutta la compagnia è stata brillante, da Santospago che fa emergere il lato peggiore di sé nel rapporto soffocante con la povera Nora, Mascia Musy. Graziano Piazza, Krogstad, si ingrazia il pubblico nel momento del “racconto”, ma riesce a inimicarselo nell’istante dell’abiezione su Nora.

Insomma, la difficoltà di entrare e uscire da un’epica orale è quella di essere contemporaneamente due anime: il racconto e il raccontante al tempo stesso. Qui, invece, gli attori si sono dovuti triplicare: il racconto, il raccontante e il recitante.

Un bello spettacolo, anche grazie alla regia di Giordano che ha sapientemente dosato gli eccessi.