Venerdì 19 febbraio in scena, al Teatro Comunale “Luciano Pavarotti” di Modena, la prima dell’opera di Donizetti “Lucia di Lammermoor” con la direzione d’orchestra di Stefano Ranzani. Lo spettacolo riprende l’allestimento della Fondazione Pergolesi Spontini di Jesi dedicato al lavoro del geniale scenografo Josef Svoboda a dieci anni dalla morte, ed è andato in scena al Teatro Pergolesi di Jesi per la Stagione Lirica 2012. Autore di oltre settecento spettacoli per teatri quali il Metropolitan di New York e il Covent Garden di Londra, Svoboda è considerato un maestro delle luci e delle illusioni sceniche ed è stato fra i primi utilizzare la proiezione video in campo operistico. L’allestimento di “Lucia di Lammermoor”, uno dei suo lavori più celebri in Italia, è stato ricostruito a Jesi nei Laboratori della Fondazione Pergolesi Spontini di via Carlo Marx da Benito Leonori, direttore tecnico della Fondazione e scenografo, ed è messo in scena con la regia di Henning Brockhaus. In scena, una grande pergamena stropicciata scorre lungo il muro del palcoscenico, rivelando, nascondendo e riflettendo personaggi ed azioni. Il tessuto ‘psicoplastico’ (termine coniato da Svoboda per identificare la tela con la doppia proprietà di riflettere le immagini proiettate e far trasparire i personaggi) si dispiega, diventando montagna, nuvole, mare, sudario immaginario che avvolge la follia di Lucia.
Dopo le recite di Modena (venerdì 19 ore 20 e domenica 21 ore 15.30), l’opera arriverà nei teatri di Piacenza, Reggio Emilia, Parma e Savona, che coproducono lo spettacolo.