Va in scena a Milano, da mercoledì 16 a domenica 20 marzo al PACTA SALONE (via Dini 7) nell’ambito della rassegna DonneTeatroDiritti, “Il canto di Penelope”, la nuova produzione teatrale di MULTIVERSOteatro, ispirata a “The Penelopiad” di Margaret Atwood. Il monologo prosegue il percorso artistico della compagnia trentina MULTIVERSOteatro fondata nel 2009 da Michela Embrìaco, che affronta temi legati al ruolo delle donne e agli stereotipi che le riguardano nella società contemporanea e nella storia.
«La storia, così come viene raccontata nell’Odissea, non è del tutto logica: ci sono troppe incongruenze. Sono sempre stata tormentata dal pensiero di quelle ancelle impiccate e, nel Canto di Penelope, anche Penelope lo è», scrive Margaret Atwood, che ne “Il canto di Penelope” dà finalmente voce al personaggio femminile, simbolo della fedeltà coniugale, immaginando i suoi stati d’animo e i retropensieri. Le affida il ruolo di protagonista assoluta nella narrazione delle vicende dell’Odissea, catalizzando l’attenzione su di sé e sul suo essere un paradigma universale della condizione femminile.
Margaret Atwood trasferisce il racconto del poema omerico all’interno dell’Ade ai giorni nostri, distribuendo le voci narranti tra Penelope e le dodici ancelle impiccate dal figlio Telemaco su ordine del padre Odisseo. La sua riflessione si concentra su due domande: che cosa ha portato all’impiccagione delle ancelle e che cosa c’era davvero nella mente di Penelope?
La versione dei fatti di Penelope narrata dalla scrittrice canadese veicola verità profonde sulla condizione sociale femminile del tempo, sul silenzio che ha travolto le donne nella Storia, e getta un ponte con il presente: «Sono diventata una leggenda edificante. Un bastone con cui picchiare altre donne. Non seguite il mio esempio, voglio gridarvi nelle orecchie! Ma quando cerco di gridare, la mia voce è quella di un gufo». Parlano anche le dodici ancelle impiccate da Ulisse e dal figlio Telemaco, la cui condizione non si discosta di molto dalla regale Penelope: «Noi conosciamo la versione di Ulisse, ma di Penelope sappiamo ben poco – dichiara Michela Embrìaco, regista e interprete che ha curato anche la riduzione drammaturgica – ci racconta di quando viene data in sposa ad Ulisse, tramite una gara di corsa, perché nella Grecia antica le donne venivano messe all’asta e l’uomo che ne usciva vincitore riceveva in cambio la donna e il matrimonio. Penelope è una principessa, una donna con dei privilegi, ma senza possibilità di scegliere; nello spettacolo accanto a lei, nel video proiettato sul fondale, ci sono anche le ancelle, il Coro: sono donne del popolo, donne che non hanno voce in capitolo e che con le loro domande inquietano Ulisse e Penelope».
Nel video, curato da Pierluigi Cattani Faggion, la danzatrice Elena Finessi interpreta Melanto e il Coro delle ancelle; il disegno luci è curato da Mariano Detassis, la scenografia e i costumi sono progettati da Giusi Campisi, le musiche originali sono composte da Carlo Casillo.
16-20 marzo 2022 – PACTA SALONE
Via Ulisse Dini 17, Milano
mer-sab ore 20.45 | dom ore 17.30