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Al Teatro India la tragedia della Grande Guerra

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Lo spettacolo teatrale “La Guerra Grande – storie di gente comune” mette in dialogo le testimonianze del conflitto di cento anni fa con la contemporaneità e con le tecniche dei giorni presenti, in una armonica commistione di stili. La trama della pièce è liberamente tratta da La Guerra Grande. Storie di gente comune, volume curato nel 2014 dallo storico Antonio Gibelli, edito da Laterza. Un’incursione inusuale nelle vite dei combattenti e delle loro famiglie partendo dalle parole che questi hanno scelto durante il conflitto per lasciare una traccia della propria esistenza e per mantenere vivo il contatto con i propri affetti. Lo svolgimento della trama è scandito dalla riproduzione di filmati della guerra (documentari, sequenze cinematografiche tratte dagli archivi dell’Istituto Luce), dalla riproduzione di musica dell’epoca con beat elettronici e dall’uso del video-mapping (proiezione di immagini in movimento sui corpi degli attori e su oggetti specifici). Nella messa in scena il punto di partenza è la vita quotidiana drammaticamente segnata dall’evento bellico. Vite vissute e vite narrate nelle migliaia di lettere che per le prima volta viaggiano così massicciamente da e per le città del fronte bellico durante le date delle battaglie più tragiche.
Stefano Fresi veste i panni del Tenente Rossetti, maestro da civile, ufficiale al fronte durante il primo conflitto mondiale. Al suo ufficio di Bologna, dove lavora alle sue dipendenze il giovane soldato Manzi (Giulio Cristini), viene affidato il controllo di tutte le lettere da e per le trincee. Il suo lavoro lo porterà nelle vite dei ragazzi al fronte, nelle case dalle loro donne, madri o mogli, lasciate sole ad occuparsi di tutto. Leggerà le parole di Amedeo (Rosario Petix) che scrive le lettere a sua moglie Gemma (Lucrezia Guidone). Vivrà le loro ansie, le loro speranze, i loro dolori. Vedrà nascere l’amore tra Giovanni (Piero Cardano), giovane soldato, e Rosa (Beatrice Fedi), crocerossina partita volontaria. Scontrandosi con Don Alfonso (Diego Sepe), scoprirà la durezza della Guerra passando dall’entusiasmo interventista ad un sempre più convinto sostegno delle ragioni pacifiste. La Guerra stravolge e travolge tutto. La sua crudeltà non è mai una soluzione. La pace resta sempre l’unica vera vittoria, ora come cento anni fa.