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Al Teatro Argentina in scena l’orgolio over60. Da Pina Bausch ad Ana Laguna, sul palco il Quartet Gala

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Mats Ek, sua moglie, Ana Laguna, Susanne Linke e Dominique Mercy, eccoli i protagonisti del “Quartet Gala”, lo spettacolo in programma al Teatro Argentina di Roma il 24 e il 25 giugno. Star della danza internazionale, tutti over 60, i quattro danzatori si confronteranno in un programma di assoli e ‘pas de deux’, alcuni dal profumo autobiografico e molto familiare. E ‘ il caso della coppia Ek-Laguna, 70 anni lui, 60 anni lei, che si esibiscono in ‘Potato’ e ‘Memory’.
Energia alchemica e scenica potentissima, soprattutto tangibile per una della più grandi interpreti del teatro di danza contemporaneo (Ana Laguna), per un coreografo che ha messo da parte tutti gli stilemi del racconto classico (‘Giselle’, ‘Carmen’, ‘Lago dei cigni’).
E se “Potato” racconta la dialettica tra due persone che hanno passato quasi tutta la vita insieme, una coppia rodata e affiatata, “Memory” trasporta gli spettatori, vestendo il tutto con un pizzico di voyeurismo, in un ambiente domestico, quasi da fumetto, dove questa coppia, estrosa e complice, vive la sua quotidianità.
Si tratta della possibilità di tornare a far parte di una autobiografia in danza del celebre binomio Ek- Laguna, per rivedere lei, indimenticabile ‘Giselle’ nella rivisitazione leggendaria e sovversiva che Ek fece del famoso balletto negli anni ’80, partner anche, in anni recenti, di Mikhail Baryshnikov, e soprattutto per applaudire Mats Ek in veste, evento rarissimo, di ballerino.
Pina Bausch dimostra che anche in un’arte così fisicamente esigente come la danza, l’intensità data all’esperienza possa prevalere sull’agilità della gioventù. La quarta artista di questo ‘quartetto’ d’eccezione è una delle maggiori caposcuola della danza libera tedesca, interprete e creatrice conosciuta in tutto il mondo. Dall’alto dei suoi 71 anni, Susanne Linke porta l’assolo “A Lost Solo…. With Greeting to Dore” direttamente dalla sua versione della “Sagra della Primavera”
Significativo che nel titolo la Linke omaggi la danzatrice e coreografa tedesca Dore Hoyer, una delle grandi soliste dell’Ausdruckstanz, ispirata da Mary Wigman, come lo è stata del resto anche stessa Susanne Linke che studiò con la pioniera della danza espressionista tedesca.
«Ed è il titolo del lavoro di Mats Ek, ‘Memory’, che descrive molto bene il senso di questo originale gala -spiega Daniele Cipriani, giovane produttore italiano che ha ideato il ‘Quartet Gala’- Perché qui si parla veramente di memoria. Non intesa in senso sentimentale o nostalgico, bensì di quella memoria del corpo che assimila i passi, li incarna a livello fisico ed emozionale tramite il meccanismo della ripetizione. Anche dopo anni, quella preziosa memoria rimane nel corpo, seppur in stato dormiente, e basta lo stimolo giusto per richiamarla dalla sua ibernazione».