Dal 19 al 30 Ottobre 2016 presso il Teatro della Cometa va in scena “Barberia, barba capiddi e mandulinu”, un’opera di Massimo Venturiello, grande interprete nonché regista della stessa, protagonista assoluto della scena. Egli grazie alla sua grande gestualità e al suo forte sentimento, insito nella sua recitazione, e al suo “saper muoversi sul palco” riesce a raccontare un’Italia di altri tempi.
L’opera narra la storia “U Varveri” (Salvo: il barbiere), della sua esperienza da emigrante a New York, del suo non chiaro ritorno nella sua amata patria, nella sua Casa: la Sicilia. Terra custode di un’antica cultura, di profumi intensi, di gente amichevole e giornate spensierate trascorse all’interno della bottega, la Barberia Siciliana, regno di passioni, luogo popolato da numerosi personaggi, ognuno carico della propria storia.
Lo spettacolo è diretto con maestria e leggerezza dallo stesso Venturiello che in un solo atto riesce a coinvolge il pubblico trasportandolo, tra musiche, canzoni ed il fascino delle vicende narrate, in una atmosfera singolare, quella della barberìa, un microcosmo in cui ogni individuo che lo popola porta un pezzo della propria storia. Lo spettatore si ritrova ad ascoltare le vicende ed avventure di Salvo “u varveri” (il barbiere) simbolo di questo piccolo mondo. La scena è composta da due grandi specchi, una luccicante insegna stile vecchia Hollywood, attrezzi del mestiere riposti con cura, una poltrona da barbiere dove, di volta in volta, si accomodano i cinque clienti musicisti che vengono serviti con gesti estremamente curati.
Ci troviamo dunque proiettati indietro nel tempo dove viene descritta una Sicilia come non l’abbiamo mai vista o più probabilmente più vista. La Barberia siciliana gioca un ruolo centrale all’interno della storia. Inoltre viene messa in luce la vera figura del Barbiere, non solo come individuo che taglia barba e capelli, ma come personaggio capace di ascoltare i suoi clienti. “U Varveri” si offre infatti come confidente, custode di mille segreti, spia per eccellenza, come un vero e proprio barbiere che si rispetti, un vero barbiere siciliano.
Ad accompagnare il barbiere nel racconto della sua storia c’è la Compagnia Popolare Favarese, una piccola orchestra “da barba siciliana” composta da cinque elementi, diretta da Peppe Calabrese alla chitarra e alla voce, Maurizio Piscopo alla fisarmonica e voce, Mimmo Pontillo al mandolino, Raffaele Pullara al mandolino ed infine Mario Vasile alle percussioni.
Sono i ricordi, mischiati alla musica dell’orchestra da barba, a scandire il tempo e a far emerge il vero significato dell’amore per la propria terra. Lo spettacolo, leggero e piacevole, pur essendo un monologo, si gusta sino alla fine con trasporto senza mai annoiarsi.
Assolutamente da non perdere!