Fa irrigidire i muscoli dalla tensione il “Re Lear” di Daniele Salvo, produzione Politeama Srl, in scena al Globe Theatre di Villa Borghese fino al 2 agosto 2015.
Tutto ha inizio quando Re Lear decide di spartire il regno fra le sue tre figlie. Ma Lear è fuori di sé quando, con sguardo stravolto e distorto dal potere, disconosce sua figlia minore Cordelia, reputandola ingrata ed impassibile solo perché lei lo ama senza adulazione. Nell’evolversi della vicenda il re si cala in quel limbo in cui ben non si distingue il bambino dall’anziano ed è qui che Graziano Piazza, Lear, dà il meglio di sé nell’interpretazione commovente di un re regredito al suo stato più spontaneo e puro, spaventato da tutto ma allo stesso tempo sinceramente coraggioso e dalla fulminea intuitiva comprensione del mondo. Toccante Francesco Biscione nella parte di Gloucester e davvero oche odiose le sorelle maggiori Goneril, Marcella Favilla e Regan, Silvia Pietta. Si citano ancora Selene Gandini nei panni del Buffone, Elio D’Alessandro in quelli di Kent, Ivan Alovisio come Edmund, Pasquale Di Filippo interprete di Edgar e Mimosa Campironi in Cordelia.
Costumi ben scelti, seppure con qualche incoerenza e alcune irruzioni di elementi chiaramente moderni. La scelta di non accanirsi sull’allestimento è stata più che vincente e sicuramente convincente data l’affascinante scenografia “naturale” costituita dal Globe in sé per sé.
Nel complesso perciò un’allestimento della tragedia scespiriana non invadente e che risulta coinvolgente senza il bisogno di ricorrere all’uso di chissà quali mezzi, ma solo grazie alla bravura e alla sincerità del lavoro degli attori e di quanti hanno lavorato alla realizzazione dello spettacolo.