Inaugura la nuova stagione del Teatro Lo Spazio, dal 15 al 25 ottobre, in prima assoluta, VENERE IN PELLICCIA con la regia di Gianni De Feo
<<Tuttavia, – aggiunse la donna, improvvisamente più seria e pensosa – non riuscite a saziare la vostra intensa fame di paganesimo, e neppure, da moderni intellettuali, vi convince l’amore in quanto gioia perfetta e serenità infinita. E’ il vostro dramma. Quando tentate di avvicinarvi alla natura diventate volgari, e la combattete come e una nemica e considerate demoni gli dei sereni dell’Olimpo Greco. Maledite e scomunicate Venere, ma siete pronti a sacrificarvi sul suo altare in preda ai furori bacchici.>>
Questo passo del romanzo Venere in pelliccia di Leopold von Sacher- Masoch, tanto iconico che il suo autore ha dato anche il nome a un orientamento sessuale (e non solo) lascia intuire come al centro della questione della battaglia tra i sessi, almeno sul piano strettamente individuale, ci sia da un lato l’annullamento e dall’altro la ricerca del sublime, del piacere che possa scavalcare i codici della vita quotidiana.
Se tutto ciò era comune sentire nel 1870 cosa potrebbe accadere se proprio oggi Venere in persona bussasse alla nostra porta, magari sotto mentite spoglie?
Nella pièce di David Ives, resa celebre anche dall’omonimo film di Roman Polanski del 2013, un altezzoso regista teatrale è giunto al termine di una giornata di audizioni indette proprio allo scopo di trovare l’attrice giusta per interpretare la Wanda von Dunajew (di fatto la Venere del romanzo) quando una donna apparentemente fuori luogo bussa alla porta per il provino.
Questo singolare incontro, nel freddo e nel grigiore irriso dalla Venere romanzesca, innesca un sensuale gioco delle parti che culmina con l’annullamento dell’uomo nel suo stesso desiderio, e forse anche nell’elezione della donna in questione a puro feticcio estetico, nell’inganno romantico che sovrasta segretamente la vita di tutti.
Dal 15 al 25 ottobre, al teatro Lo Spazio (via Locri 42 Roma) va in scena lo spettacolo Venere in Pelliccia, per la regia di Gianni de Feo e interpretato dallo stesso e da Patrizia Bellucci.
Lo spettacolo, fedele alla pièce originale, è accomunato in alcuni tratti registici al film di Roman Polanski e insiste particolarmente sull’aspetto della metamorfosi maschile in creatura femminilizzata e privata del proprio Io, tanto preponderante all’inizio del gioco delle parti; le musiche, molto presenti, contribuiscono a tratteggiare quella coltre di surrealtà che permea la trasposizione della sala vuota, e l’elezione simbolica degli oggetti scenici. Immancabili le sfumature comiche e grottesche, e le strizzate d’occhio alla realtà vissuta quotidianamente da tutti.
L’inaugurazione della nuova stagione del teatro Lo Spazio ha inizio con uno spettacolo sicuramente di grande impatto, fedele a un’opera (“Venere in pelliccia” del drammaturgo statunitense David Ives è uno dei più rappresentati nel mondo) ormai divenuta classico contemporaneo.