Fino al 26 Febbraio a Teatro Roma, il Centro Teatrale Artigiano presenta l’esilarante commedia “Volevo il Maggiordomo”, per la regia di Roberto D’Alessandro.
In scena Fabio Avaro, nei panni di un cinquantenne di nome Giosia, un fannullone e nubile ossessionato dall’opera lirica; Antonia Di Francesco, alias Maria, sua sorella, è anche lei zitella, e divide con Giosia l’abitazione lasciatagli in eredità dal defunto padre. I loro litigiosi bisticci e la loro routine saranno stravolti dall’apertura di una scuola per maggiordomi.
Ed ecco l’impellente bisogno di Giosia di avere un maggiordomo tutto per sè, capace di soddisfarlo in ogni suo bisogno. Dopo innumerevoli ed estenuanti insistenze, Maria cede concedendo al fratello la possibilità di poter avverare il suo desiderio. Alla porta si presenterà Ambrogio Fumagalli (Enzo Casertano), un milanese d’oc a dir sua, che si rivelerà un “campano purosangue” dal cuore d’oro di nome Ciro che turberà la vita non solo dei due fratelli, ma anche della loro vicina di nome Bella (Maria Chiara Cimini), una provincialotta arricchitasi grazie alla catena di macellerie di famiglia.
Il Maggiordomo, che fin dal primo momento era stato capace di far emergere il lato negativo dei protagonisti, riuscirà a rendere vivo il loro lato più umano e positivo. Grazie ai suoi proverbi e ai suoi modi di dire, agendo come un vero e proprio saggio, Ciro li incoraggerà a seguire e soprattutto a realizzare le loro vere passioni e sogni. La vita deve essere vissuta fino in fondo, fino all’ultimo. Spetterà a lui infatti il compito di riportare l’allegria e la serenità in una famiglia ormai allo stremo dalle affannose consuetudini giornaliere.
Un ensemble di battute comiche e gag e litigi ironici e sarcastici che rendono la commedia unica e divertente. Un’opera che si sviluppa partendo da uno sfondo tragico per raggiungere con un finale a sorpresa.
“Volevo il Maggiordomo” non è infatti un semolice spettacolo comico, ma una rappresentazione profonda e che permette di riflettere sul vero significato della vita.