Dal 27 febbraio al 13 marzo al Teatro Argentina debutta in prima nazionale CANDIDE di Mark Ravenhill, ispirato all’opera di Voltaire, per la regia di Fabrizio Arcuri.
Un Candide “alla seconda” per un grande affresco senza tempo ricco di ironia e suspense che smonta le certezze di ieri e di oggi, attraverso un meccanismo teatrale che è un congegno a spasso fra le epoche.
Mark Ravenhill mette mano al Candide nel 2013, ispirandosi all’opera che Voltaire aveva composto nel 1759 come risposta indignata a coloro che si erano convinti che il terremoto, che aveva raso al suolo Lisbona quattro anni prima, fosse parte di un piano divino per il bene dell’umanità. Mentre oggi il “terremoto” è rappresentato da una crisi ideologica, culturale e politica, di identità, di rappresentanza e di rappresentazione. Candide è un ottimista, un sognatore convinto che tutto andrà per il meglio, poi all’improvviso il mondo, che ha creduto il migliore possibile, comincia a crollargli intorno. Due secoli dopo, Ravenhill compone una cover dell’originale classico e ne fa uno strumento di indagine del presente.
Sono 5 le scene e 2 le storie che corrono parallele, una nel passato l’altra nel presente per incontrarsi in un improbabile futuro; a legarle i percorsi musicali, i fili del pensiero e le parabole dei personaggi per un viaggio attraverso i generi – la farsa, la commedia, la tragedia, il musical – dove ogni capitolo è dedicato ad un diverso scioglimento del pensiero di Voltaire: l’Occidente, la sua ideologia e le sue strutture culturali e di potere; l’idea di democrazia, le sue storture e le sue trappole.
martedì e venerdì ore 21
I mercoledì e sabato ore 19 I giovedì e domenica ore 17
mercoledì 2 marzo (ore 17) la compagnia incontra il pubblico
Ufficio Stampa Teatro di Roma: