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THE CONSTITUTION – Due insolite storie d’amore in uscita il 5 aprile

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The Constitution, film del 2016 diretto da Rajko Grlić  (apprezzato e premiato autore) distribuito in Italia da Cineclub Internazionale (in uscita il 5 aprile 2018), dipinge un affresco della vita quotidiana in Croazia, durante un momento sensibilmente complesso della sua storia, dalla quale emergono con un certo incedere poetico le notevoli contraddizioni e problematiche sociali che condizionano le esistenze dei protagonisti, soltanto apparentemente distanti fra di loro.

Vjeko Kralj è un insegnante di scuola superiore  dalle idee nazionaliste che vive in un appartamento a Zagabria con il padre Hrvoje, che era stato un Ustascia (un ufficiale dell’esercito fascista croato) durante la Seconda Guerra Mondiale e che oggi è costretto a letto dalla vecchiaia e dalla malattia; di notte il ruolo sociale dell’insegnante lascia il posto a Katarina, l’alter-ego femminile dell’uomo che di notte passeggia per le strade indossando abiti femminili, ripensando all’amore perduto nella persona di Bobo, violoncellista morto suicida da meno di un anno.  Al seguito di un’aggressione subita durante una di queste inefficacemente catartiche passeggiate Vjeko finisce in ospedale dove viene a contatto con Maja, un’infermiera che vive nel seminterrato del suo palazzo, e che successivamente si  offrirà di assistere lui ed il suo infermo padre in cambio dell’aiuto nella preparazione per un esame sulla Costituzione Croata ad Ante, marito della donna, un poliziotto serbo, in antipatia al professore a causa della sua nazionalità (basti pensare ai contrasti nella Storia  tra le due nazioni). Superando attriti, odi e intolleranze frutto di ferite incancrenite della società queste tre persone che incarnano e vivono nel solco delle proprie contraddizioni ritroveranno l’amicizia e la voglia (oltre che la gioia) di vivere.

Un film questo certamente politico e improntato alla critica sociale, ma passibile di una lettura anche molto distante dalla realtà croata e dall’immaginario balcanico e post-jugoslavo (per dirla con Slavoj Žižek) invece improntata sulla narrativa e sull’immagine, e sul poeticismo (forse l’elemento più immediatamente apprezzabile della scrittura dello sceneggiatore  Ante Tomić) che governa gli avvenimenti e caratterizza il prodotto in maniera peculiare. E’ una dialettica del tutto originale quella che intercorre banalmente tra l’odio, messo in risalto dalla tessitura audiovisiva e l’amore che finirà per trionfare e per strappare un sorriso, al termine di una storia cruda e scomoda da raccontare, per capire la quale non bisogna commettere l’errore di cogliere i singoli aspetti (che più ci possono colpire) ma che bisogna guardare secondo una prospettiva inedita fornitaci dall’ autore del film, secondo dinamiche genuinamente e unicamente cinematografiche e ben lontane da certi cliché.

“The Constitution- Due insolite storie d’amore” è un apprezzabile esempio di come sia possibile raccontare una storia e di perseguire una narrazione mettendo in atto quei meccanismi che sono possibili soltanto nell’orizzonte dell’audiovisivo, che indaga sui propri mezzi espressivi.