Al Teatro Trastevere fino a domenica 11 dicembre la donna è se stessa, domina assoluta, padrona di un palcoscenico aperto che non distingue tra realtà e finzione con Chiara Becchimanzi e il suo Principesse e sfumature.
L’universo femminile viene racchiuso in un binomio per poi esser espresso con esuberanza nell’oscillazione tra i due termini: il risultato è una parabola rovesciata, uno spettacolo con la stessa forma di un sorriso. L’essere donna si dischiude tra desideri, aspirazioni e stereotipi dettati dalla società e dal costume, tra fiabe e nuovi successi editoriali, come 50 sfumature di grigio, che suggeriscono un’immagine di donna che non rispecchia la realtà.
Chiara Becchimanzi con una brillante sagacia riesce a frantumare luoghi comuni e clichè con il fragore delle risate. Il paradosso del teatro porta nella finzione scenica una donna vera che non parla di donne ma vive e racconta la sua femminilità in prima persona con entusiasmo e simpatia, consentendo al pubblico di ascoltare e vivere di rimando l’azione teatrale.
Energica ed appassionata Chiara Becchimanzi dialoga con un’indefinita psicoterapeuta ( voce off di Beatrice Burgo), tra domande esilaranti e battute piccanti parla a se stessa e agli spettatori, ragionando con loro sulla propria femminilità in un gioco di improvvisazione e ilarità. Si sfonda la quarta parete e lo spettacolo diventa una riflessione coinvolgente ponderata e sincera che restituisce una nuova femminilità, autentica nella sua spensieratezza e irreverente allegria.