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Beethoven e il violoncello, la vera rivoluzione della parità. Al Parco della Musica arriva Mario Brunello per la prima tappa dell’integrale

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Mario Brunello e Andrea Lucchesini in duo per l’esecuzione dell’opera completa per violoncello e pianoforte. Prosegue con questi due concerti l’esplorazione della musica di Beethoven che costituisce uno dei fili conduttori della presente stagione, sia sinfonica che da camera.

Dalle prime alle ultime sonate, i due insigni solisti italiani non si limitano alle sole Sonate, che pure rappresentano un considerevole lascito del catalogo beethoveniano ma, aggiungendo le tre serie di variazioni su temi di Mozart e di Händel, propongono una vera integrale delle musiche per i due strumenti composte da Beethoven.

Sono opere che attraversano l’intero arco creativo del compositore, dalle giovanili op. 5, a quella mediana dell’op. 69 (l’opus è immediatamente consecutivo a quello della Sesta Sinfonia), per giungere alla fase finale con le due Sonate op. 102.

Gli studiosi sono tutti d’accordo nel considerare le sonate come un punto d’arrivo per l’idea di rapporto paritario tra i due strumenti. Le Sonate sono quasi sicuramente frutto dell’incontro tra il grande genio e il solista eccezionale Duport, conosciuto nel 1796. Con il quale il compositore, poi, presentò le sue opere al re Guglielmo II, suonando le prime due del catalogo; nota curiosa, il sovrano era lo stesso re dei Quartetti Prussiani di Mozart.