Prosegue con Mario Brunello e Andrea Lucchesini l’esplorazione della musica di Beethoven, al’interno della stagione Musica da Camera dell’Accademia Nazionale di Santa Cecilia. Mercoledì 4 e venerdì 6 novembre, alle 20.30 (Sala Sinopoli), in due ci condurranno all’ascolto dell’opera completa, per violoncello e pianoforte.
I due insigni solisti italiani non si limitano alle sole Sonate, che pure rappresentano un considerevole lascito del catalogo beethoveniano ma, aggiungendo le tre serie di variazioni su temi di Mozart e di Händel, propongono una vera integrale delle musiche per i due strumenti composte da Beethoven.
“Sono così unite queste composizioni, così intense, che chiedono di non rimanere isolate – ha da poco dichiarato Mario Brunello – Tra loro c’è una sorta di contiguità, come se fosse cinque dita della stessa mano. La prima volta che le ho affrontate è stato 25 anni fa, proprio con Lucchesini – continua ancora l’artista – Il nostro incontro artistico è diventato incontro umano grazie anche a quel dialogo intimo che Beethoven intreccia tra i nostri strumenti. Ormai non serve più nemmeno guardarsi. Respiriamo insieme”.
Le opere in programma attraversano l’intero arco creativo del compositore, dalle giovanili op. 5, a quella dell’op. 69 (l’opus è immediatamente consecutivo a quello della Sesta Sinfonia), per giungere alla fase finale con le due Sonate op. 102.
Mario Brunello – Nel 1986 è il primo artista italiano a vincere il Concorso Čaikovskij di Mosca che lo proietta sulla scena internazionale. Viene invitato dalle più prestigiose orchestre, tra le quali London Philharmonic, Munich Philharmonic, Philadelphia Orchestra. Brunello si presenta sempre più di frequente nella doppia veste di direttore e solista dal 1994, quando fonda l’Orchestra d’Archi Italiana. Nella sua vita artistica riserva ampio spazio a progetti che coinvolgono forme d’arte e saperi diversi (teatro, letteratura, filosofia, scienza), integrandoli con il repertorio tradizionale. Interagisce con artisti di altra estrazione culturale, quali Uri Caine, Paolo Fresu, Marco Paolini, Stefano Benni, Moni Ovadia, Gianmaria Testa e Vinicio Capossela. Attraverso nuovi canali di comunicazione cerca di avvicinare il pubblico a un’idea diversa e multiforme del far musica, creando spettacoli interattivi che nascono in gran parte nello spazio Antiruggine, un’ex-officina ristrutturata, luogo ideale per la sperimentazione.
Andrea Lucchesini – Formatosi alla grande scuola pianistica di Maria Tipo, inizia giovanissimo un’intensa carriera solistica internazionale, dopo la vittoria del Concorso Internazionale “Dino Ciani” al Teatro alla Scala di Milano nel 1983. È il primo (ed unico) artista italiano a ricevere il Premio Internazionale Accademia Chigiana, nel 1994, mentre l’anno successivo la critica italiana gli assegna il Premio Abbiati. Da oltre vent’anni è molto attivo anche nel settore cameristico, del quale esplora l’amplissimo repertorio nelle più varie formazioni, collaborando con musicisti ed ensemble di altissimo livello. Nel luglio 2001 la prima esecuzione mondiale a Zurigo della Sonata di Luciano Berio segna l’apice di una felice collaborazione, che aveva preso l’avvio con il Concerto II “Echoing curves”, eseguito da Lucchesini sotto la direzione di Berio in tutto il mondo, e registrato con la London Symphony Orchestra per BMG. Andrea Lucchesini ha inciso per Emi, Teldec e Agorà; gli otto cd live delle 32 Sonate di Beethoven (Stradivarius) e l’integrale delle opere per pianoforte solo di Berio per Avie Records hanno ricevuto importanti riconoscimenti dalla critica, unanime nel plauso anche dinanzi al più recente cd dedicato agli Improvvisi di Schubert. Convinto dell’importanza della trasmissione del sapere musicale alle giovani generazioni, si dedica con passione anche all’insegnamento, presso la Scuola di Musica di Fiesole, e viene regolarmente invitato a tenere masterclass presso le più prestigiose istituzioni musicali europee ed americane; partecipa inoltre a progetti di divulgazione musicale radiofonica, ed in qualità di giurato a numerosi concorsi internazionali nei cinque continenti.
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