Dopo il grande successo riscosso sabato 7 novembre 2015 con il “cine-concerto” de film La febbre dell’Oro, Charlie Chaplin e l’Orchestra Italiana del Cinema tornano a commuovere e divertire il pubblico dell’Auditorium Parco Della Musica, attraverso la proiezione con colonna sonora dal vivo dei due mediometraggi Charlot Soldato (ShoulderArms, 1918), con musica originale di Chaplin (che pochi sanno essere stato anche compositore e violinista) riveduta da Timothy Brock e L’Emigrante (The Immigrant, 1917 ) la cui colonna sonora è stata interamente scritta dallo stesso Brock. Sul podio l’acclamato Christian Schumann, specialista del genere “Film with live Orchestra”, a dirigere l’Orchestra Italiana del Cinema. A garantire la coinvolgente esperienza musicale, 18 elementi dell’Orchestra Italiana del Cinema che affrontano con maestria la sfida dell’esecuzione live in sincrono con le immagini. Chaplin con la sua raffinata e coinvolgente comicità e sottile mimica trasmette, su due temi di grandi attualità quali la guerra e l’emigrazione, sentimenti e valori etici universali , attraverso un profondo messaggio di solidarietà umana.Per la prima volta al Parco della Musica di Roma, l’Orchestra Italiana del Cinema presenta la formula del cine-concerto con i mitici film di Charlot e le musiche eseguite dal vivo in sincrono con le immagini.Il secondo appuntamento sarà dedicato a due capolavori del cinema di Chaplin: Charlot Soldato (1918) e L’Emigrante (1917). La musica di Charlot Soldato è originale di Chaplin, mentre quella dell’Emigrante è stata scritta dal maestro Timothy Brock. Sarà Christian Schumann, specialista del genere “Film with live Orchestra” a dirigere le due colonne sonore sul podio dell’Orchestra Italiana del Cinema. Charlot Soldato fu uno dei più grandi successi di Chaplin, che, in contrasto con lo spirito dominante in quegli anni di guerra, mise in luce in questo film la naturale solidarietà tra gli esseri umani, che è un sentimento più vero e più forte di quanto non lo sia l’odio fomentato dalle gerarchie militari e dai governi. Le pretestuose polemiche sulla sua presunta codardia, aizzate da una parte della stampa che lo avrebbe voluto al fronte insieme ai suoi connazionali, non disturbarono particolarmente Chaplin, che era ben consapevole che sia i soldati sia i civili avrebbero tratto maggior conforto dal suo lavoro di cineasta che dal suo contributo in armi. Anche in questo caso le musiche originali di Chaplin sono state minuziosamente ricostruite da Timothy Brock. L’ Emigrante è uno dei più potenti ritratti dell’immigrazione del secolo scorso, nonché l’opera forse più vicina alla storia personale del suo autore. Chaplin stesso fu infatti un emigrante due volte, la prima dal suo paese natio per cercare fortuna e la seconda, divenuto persona non grata, dal suo paese adottivo. “The Immigrant è, tra i miei film, quello che più mi ha toccato. Ho sempre trovato il finale piuttosto poetico”, scrisse Chaplin in My Life in Pictures.