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Intellettuale e comunista. Gli anni Cinquanta negli scatti di Antonello Trombadori

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Annalena Benini, Giuliano Ferrara, Carlo Ripa di Meana e Barbara Palombelli presentano alla Casa del Cinema di Roma, venerdì 12 febbraio (ore 18), il libro di Duccio Trombadori Album di famiglia. Gli anni Cinquanta nelle fotografie di Antonello Trombadori.

“Tutto cominciò a Berlino nel 1948, dove mio padre – ricorda Duccio Trombadori – si era recato subito dopo le riprese di ‘Germania anno zero’ che Roberto Rossellini girò nella capitale tedesca ancora fumante nelle sue rovine ed entrò in possesso di una prestigiosa fotocamera Contax Zeiss-Ikon che lo accompagnò per più di cinque anni in una avventurosa scoperta della fotografia: ne risultò un archivio di immagini studiate tra quelle di cronaca italiana e familiare, dei suoi amici e compagni militanti e dirigenti del PCI, e di tutti gli altri intellettuali, artisti e scrittori che avevano fino a quel momento condiviso i passaggi traumatici della occupazione tedesca dell’ Italia, della resistenza clandestina, del ritorno alla democrazia politica in un paese umiliato che si apriva con generosità ad una prospettiva di speranze e di illusioni…” Uomo dell’arte moderna per tradizione di famiglia, per vocazione e impegno critico militante, Antonello Trombadori si era tra l’altro formato negli anni Trenta una solida cultura visiva: che aderiva alla contemporanea ricerca realista nel cinema, con occhio rivolto ai capolavori di Marcel Carné e René Clair, Dziga Vertov e Pudovkin, John Ford e Orson Welles, alle lezioni sul ‘film come arte’ impartite da Rudolf Arnheim al Centro Sperimentale di Cinematografia, ai punti di vista collimanti di amici come Giuseppe De Santis, Luchino Visconti e Roberto Rossellini.

Duccio Trombadori, Album di famiglia. Gli anni Cinquanta nelle fotografie di Antonello Trombadori, www.manfrediedizioni.com