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La storia di Sara, snob, precaria e sfortunata e fumatrice di Marja al Teatro Studio Uno dal 12 novembre

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In scena al Teatro Studio Uno dal 12 al 15 novembreRagazza in erba” un ironico e  disincantato monologo scritto a quattro mani da Alessia Bellotto e Loris Di Pasquale, interprete e regista dello spettacolo che raccontano in modo dissacrante e provocatorio le disavventure di una giovane donna fermata in possesso di marijuana. 

“Ragazza in erba” lontano dall’essere uno spettacolo sulla marijuana è il primo capitolo di una trilogia di spettacoli che raccontano la donna nella società moderna, uno monologo sociale tragicamente comico che usa lo ostracismo della cannabis per analizzarel’incoerenza e le contraddizioni radicate del mondo di oggi.

“Ragazza in erba” è la storia di Sara Fiorentini, una lavoratrice precaria, aspirante attrice, sfortunata con gli uomini e un po’ snob , che viene fermata all’’imbarco per la Sardegna con nove grammi di marijuana. Questo evento per la prima volta nella sua vita la farà sentire “diversa”, non peggiore o migliore degli altri, ma diversa. Soprattutto le farà percepire di essere vittima di una reale ingiustizia, aprendo nella sua coscienza una serie di domande sulla questione: “qual è la colpa? Dov’è il delitto? E chi è l’assassino? Io?”.

L’incapacità di trovare risposte ad una futura punizione e l’isolamento per la vergogna la porteranno a rivivere ricordi e flash back della sua storia personale che credeva dimenticati, momenti e ferite della sua adolescenza sepolti nella memoria: la madre premurosamente ossessiva, le vecchie compagnie e i vecchi amori non corrisposti, il famoso Capodanno del 1993 e poi la cosa più importante, Beppe,l’amico del cuore, e quell’immagine vivida di lui morto suicida per la vergogna perché come lei era stato trovato in possesso di qualche grammo di erba.

La reminescenza diviene leva per capire meglio l’oggi, per aprire domande e, forse, per trovare delle risposte anche attraverso la cannabis, una pianta con più di ventimila anni di storia, utilizzata fin dall’antichità per scopi medici e voluttari che ad un certo punto, precisamente nel 1937, diventa “fuorilegge” da un giorno all’altro come la protagonista della storia.