Laboratorio “LARVALE – LA MASCHERA, IL CORPO, IL MOVIMENTO, LO SPAZIO, IL RITMO, LA PERFORMANCE”, una creazione di Rosi Giordano, in collaborazione con Macroritmi, Giulia Bornacin e Germana Flamini, che si terrà dal 16 fino al 21 luglio 2019 c/o il Museo d’Arte Contemporanea a Roma, ospite del dispositivo Macro Asilo che “trasforma l’intero museo in un vero e proprio organismo vivente, ospitale e relazionale, che invita all’incontro e alla collaborazione persone, saperi e discipline in una logica di costante apertura e partecipazione della città e del pubblico”.
Il laboratorio, che si avvale della docenza di Rosi Giordano, Alberto Bellandi, Marina Cangemi eSalvator Spagnolo, prevede lo sviluppo di un training sull’uso della maschera larvale e la realizzazione di una Performance. Sei giorni di Laboratorio per una esplorazione della Maschera Larvale out of the box. Un tracciato per reinventare aspetti aperti della Larvale e sconfinare dai suoi limiti, tra intersezioni e contaminazioni di pratiche espressive, la relazione con lo spazio, una dinamica in divenire, una linea non stop action in una vibrata performance itinerante conclusiva.
Premessa
La Maschera Larvale trae origine dal carnevale di Basilea in Svizzera (già dal 1376). Nel 2017 Il carnevale è divenuto Patrimonio culturale immateriale dell’Unesco. Fu Jaques Lecoq, attore, mimo e pedagogo ad introdurla nel teatro come strumento di studio. Sono maschere anche di grandi dimensioni, dall’aspetto non del tutto definito i cui caratteri si collocano tra l’umano e l’animale. La loro espressione varia secondo il movimento e la respirazione impartita dall’attore. Essendo maschere che coprono interamente il viso pretendono dall’attore una percezione dello spazio e capacità di gestire il corpo più elevati rispetto all’uso di altre tipologie di maschere. L’attore deve comprendere sia la dimensione che la struttura della maschera e quindi esplorare la relazione tra una forma ed il suo movimento nello spazio. Delle maschere larvali si privilegia in particolare il carattere ingenuo e ironico ma può sostenere qualunque tipo di umore. Viene utilizzata nella didattica teatrale perché permette la crescita dell’attore nella padronanza del corpo. Sono poche le compagnie che la portano in scena, i cui conduttori sono stati, nella maggior parte dei casi, allievi di J. Lecoq.
L’obiettivo del laboratorio, ritenendo la Maschera Larvale una delle maschere più dotate di duttilità, è produrre azioni creative capaci di generare ed approfondire nuove possibilità nella gestione della stessa Larvale, attraverso l’esperienza maturata fino ad oggi dalla tradizione e sperimentando nuovi approdi.
Training, metodo e materie di studio
Il Laboratorio ha come oggetto lo studio e l’esplorazione delle diverse modalità d’uso della maschera larvale e permetterà ai partecipanti di approfondirne la conoscenza e la sua evoluzione nel respirare, camminare, correre, danzare, guardare, MASCHERARSI.
L’attore, quindi, sarà invitato ad esplorare la maschera, cercando in una faccia anche l’altra faccia al fine di conoscerne le diverse possibilità espressive, da quelle dichiarate a quelle più sottese per finire in campi inesplorati.
Il programma è caratterizzato da diversi approcci di lavoro:
- il metodo Feldenkrais, la cui pratica porta la persona a percepire consapevolmente sé stessa in fase di movimento;
- le pratiche della scuola di Lecoq, la maschera è stimolata a mostrarsi;
- una base di Bio-meccanica sosterrà ed introdurrà gradualmente l’attore nella performance attenzionando in particolare l’aspetto del movimento nell’espansione nello spazio.
L’ attore si preparerà ad indossare la maschera “senza la maschera”, ossia memorizzando l’azione in termini di tempi, ritmi e gestione dello spazio a viso scoperto, nel passaggio susseguente l’attore copre il volto con dei teli e in ultima istanza indossa la maschera. Tale approccio permetterà all’attore di aumentare gradualmente la sua capacità di percepire sia la propria espressività che quella dei compagni di lavoro in uno sviluppo concertato di azioni, pulsioni e sensazioni strutturate nel movimento.
La maschera verrà presa in carico dall’attore indossandola ed esplorandone le potenzialità, verrà scambiata tra compagni di lavoro permettendo, attraverso l’osservazione esterna, di leggerne il peso formale e valutarne la mutevolezza di espressione.
L’uso dello specchio permetterà all’attore di osservare ed autocorreggere le proprie posture e caratteristiche espressive, uno studio autonomo che è parte integrante del training.
Una particolare attenzione alla luce, introdotta come generatrice di mutevolezza espressiva.
Fondamentale la relazione espressiva con i piani fisici (verticali, orizzontali) fissi e in movimento.
Al termine del Laboratorio, gli allievi avranno acquisito le conoscenze basilari sull’espressività della maschera larvale, modalità di conduzione e soprattutto la capacità di gestirla attraverso il movimento continuo (no stop action) per la realizzazione di una Performance conclusiva, elaborata durante il Laboratorio, presentata il sesto giorno e ripetuta più volte all’interno degli spazi del MACRO.
Ai partecipanti è richiesto un impegno di 7/8 ore al giorno.
Per consultare il programma completo del laboratorio è possibile visitare il sitowww.macroritmi.com/index.php/it/attivita/formazione
DOCENTI:
Rosi Giordano – Direzione Artistica della compagnia Macroritmi. Regista, scenografa e autrice. I testi affrontati si muovono tra il paradossale, la poesia e l’ironia, di autori come Jarry, Copi, Benni, Scaldati, Perec. E’ scenografa e costumista con registi quali D. Marchi, A.R. Addamo, S. Rubino, B. Mazzone, F. Scaldati, R. Tedesco di autori del ‘900, P.P. Pasolini, A. Fo, E. Ionesco, in festival e rassegne come Cust di Urbino, Orestiadi di Gibellina, Sant’Arcangelo dei Teatri, Targa Morvillo. Autrice e conduttrice di due trasmissioni sul Teatro RadioRai2 e autrice di testi e di mixage di pezzi autorali: Da qualche parte o da nessuna parte il che è lo stesso, BILLIE la frivola, Canto per Verso, Viaggio inVerso. Come regista partecipa a festival e rassegne come, tra gli altri, La Zattera di Babele, I Quartieri dell’Arte, La genie de la Bastille, Benevento Città-spettacolo. Docente di tecniche teatrali in corsi CEE e in progetti di alta formazione teatrale del Ministero del Lavoro. E’ stata una componente del Laboratorio “Femmine dell’Ombra” di F. Scaldati con pratiche di ricerca dal testo alla scrittura scenica. Consulenza artistica (Sannio Film Fest, “Arte Città” Acc. di Belle Arti e L.A.S. Via di Ripetta di Roma) ed è stata Direttore Artistico in diverse Compagnie di segno sperimentale. Diploma di Laurea Accademia di Belle Arti sez. Scenografia, propedeutica pluriennale con il mimo di Lecoq e stages metodo Feldenkrais (J. Krauss).
Marina Cangemi – Laureata in Lingue Straniere, studia teatro alla Scuola Arsenale di Milano e danza indiana Bharata Natyam al Teatro Tascabile di Bergamo. Studia a Parigi all’Ecole Internationale de Théatre e al L.E.M. di “J.Lecoq”. Master Classes sulla tragedia, il clown, il melodramma e il gioco teatrale, diretti da P. Gaulier e M. Pagnaux, quest’ultima istruttrice di movimento ed espressione corporea presso il Centre International de Crèations Thèatrales diretto da P. Brook. Maschera in cuoio al Centro Maschere e Strutture Gestuali di Padova con D. Sartori. Con R. Tessari e F. Falossi e con l’attore di Teatro No giapponese H. Kanze studia il rapporto tra maschera occidentale e orientale. Costruisce e anima pupazzi monumentali con P. Schumann e i “Bread and Puppets” per lo spettacolo da strada “Performance for Faenza”. Nel 1988 fonda e dirige la Compagnia Felixculpa Teatro Arte Musica di cui è regista e attrice, con produzioni in Italia e all’estero su testi di Marinetti, Pirandello, Palazzeschi, Gide, Vittorini, Jarry, Brecht e Beckett. Nel 1998 è invitata a Parigi, con lo spettacolo “Forminprogress scala 1:1” di R. Giordano, alla manifestazione internazionale “Le Genie de la Bastille: rencontres culturelles entre l’Italie et la France”. Ha lavorato con registi come F. Bucci, V. Gialli, R. Giordano, D. Guilly, C. Quartucci, P.Schumann. Collabora, in qualità di pedagogia teatrale, con Scuole, Istituti Culturali e Musei. Dal 1990 al 1993 è docente di recitazione e movimento alla Scuola Professionale per Attori dell’INDA di Siracusa. Nel 2009 consegue il diploma internazionale di Insegnante-Pratictioner del Metodo Feldenkrais all’Istituto Feldenkrais di Milano.
Alberto Bellandi – Attore specializzato in combattimenti e movimenti di scena. Diploma di attore presso il Centro Internazionale La Cometa, diretto da N. Karpov. È stato diretto da M. Anaclerio (I Karamazov , Gli Eneadi – Il Viaggio da Virgilio, Il borghese gentiluomo, Il bugiardo di Goldoni), da A. Berti e M. Lucenti (Happening Salento, Il quartiere, L’agenda di Seattle con L’Impasto – Comunità Teatrale Nomade, Creatura con Balletto Civile Biennale Venezia, Eroi dall’opera di C. Damiani), F. Albanese (Il Servitore di due padroni), L. Scaramella (Come vi piace, Molto rumore per nulla- Il Globe, Roma), A. Serra (Theresienstadt- Teatropersona), M. Bottini (I costruttori di imperi di B. Vian), R. Nicolai (Ippolito), S. Sequi (Macbeth). Ha lavorato in: 456 scritto e diretto da M. Torre; Se devi dire una bugia dilla ancora più grossa di R. Cooney – Regia: G. Guidi; Guerra di L. Norèn, I Karamazov, Il borghese gentiluomo – Regia: M. Anaclerio; Tornerò prima di mezzanotte di P. Colley – Regia: G. Ramazzotti; Carmen, Nabucco, Le nozze di Figaro (per il teatro lirico), Giulietta e Romeo (Globe, Roma)– Regia: Gigi Proietti; Il Mercante di Venezia, Come vi piace, Molto rumore per nulla – Regia: L. Scaramella; I due gemelli veneziani, Don Giovanni – Regia. M.M. Casarin; Coriolano – Regia: R. Cavosi. Ha svolto attività pedagogica presso molteplici centri tra i quali: Centro internazionale la Cometa – Roma (movimento scenico) / Bluestoking, Roma / Spinaceto cultura – Officina Dinamo – Roma / Botteghe invisibili – Potenza / Associazione culturale “MASCA” – Roma / Scuola popolare di teatro, C.S.S. Udine / Le città del teatro – Ancona / Comune di Mesagne (BR) –/Coop soc. Alba – Mesagne (BR) / A.P.O.F. – Potenza / Teatropersona – Civitavecchia.
Salvator Spagnolo – Si forma come danzatore, coreografo e performer in Italia ed in seguito negli Stati Uniti, nei primi anni 90, dove vive e lavora per un periodo in cui alla danza affianca la frequentazione dell’Accademia delle Belle Arti di New York con contatti ed esperienze con diversi giovani artisti del Meet district. Il lavoro di danzatore e coreografo lo vede impegnato con diversi importanti compagnie e teatri, enti lirici quindi scenografi, registi di livello internazionale come: E. Necrosius, E. Cosimi, B.T. Jones D.C., D. Ezralow, V. Gassmann, Garinei e Giovannini, Moomix, Pilobolus, R. North, Materiali Resistenti, M. Bolognini, Hugo De Ana, S. Medcalf, G. Tornatore. Crea performances per eventi e pubblicità (Nokya, Nissan) coreografie e movimenti di scena per diverse Produzioni teatrali, Opera Lirica con il regista P. Pier’Alli, G. Montaldo, A. Pugliese, T. Gilliam. In Italia ha collaborato con il pittore venezuelano M. Bottaro e con la stilista ed artista russa K. Leonovich. Collabora con il videoartista e performer F. Sciolè con dei video inseriti in alcuni dei più importanti festival internazionali. Nel 2007 collabora con la compagnia “Offucina Eclectic Arts” con sede a Spoleto ed associata con il centro di ricerca La Mama di New York. Biennale di Venezia 2007 con una produzione video ed una performance ideati da S. Pellegrini che inaugurano la sezione dedicata a Joseph Beuys. Nel 2008 la prima mostra personale presso ed a cura di F. Melidoni c/o Cetus condividendo così l’attività di performer con quella di artista pittorico – materico partecipando a mostre e vernissage in importanti gallerie italiane e straniere.
Chi può partecipare: Attori professionisti, danzatori, perfomer e studenti delle Accademie teatrali
Per Info, costi e iscrizioni: cell. +39 331 629 4429 – +39 393 196 0775 – @: macroritmi@gmail.com
Come: Inviare la richiesta di partecipazione con una breve presentazione e curriculum vitae a macroritmi@gmail.com entro e non oltre il 13 luglio 2019 – saranno ammessi un massimo di 10 iscritti.
Dove: Museo MACRO – Roma – Quartiere Salario-Nomentano, in via Nizza 138. Si può accedere anche da via Reggio Emilia 54.