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“L’Europa ama il classico” in occasione del Decennale della Biblioteca Europea

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Omaggio alle biblioteche per il Decennale della Biblioteca Europea
Omaggio alle biblioteche per il Decennale della Biblioteca Europea

In occasione del Decennale della Biblioteca Europea (2006-2016) e della Giornata Mondiale del Libro, l’Istituzione delle Biblioteche di Roma e il Teatro di Roma presentano L’Europa ama il classico, un omaggio ai grandi classici della letteratura europea, in cui si alternano e si contaminano lingue e autori in un gioco di specchi e di rimandi letterari.

Appuntamento sabato 23 aprile a partire dalle ore 10.00 presso la Biblioteca Europea che apre il sipario su sedici paesi europei in scena con brani tratti da opere di grandi autori recitati in italiano. A dare voce alle pagine e alle storie dei testi scelti, saranno attori della Scuola del Teatro di Roma, attori diplomati del Centro Internazionale La Cometa e dell’Accademia di Arte Drammatica di Roma e in lingua originale lettori selezionati dalle Ambasciate, dagli Istituti di Cultura e dall’Università La Sapienza.

Lo spazio della biblioteca sarà organizzato in ‘isole narrative’ dove gli spettatori, liberi di muoversi, potranno avvicinarsi a ogni isola, ascoltarne la storia in italiano e sentirne in sottofondo l’originale o viceversa. E tutt’intorno, poco distante, il suono delle altre narrazioni. Vicino a ogni storia si formeranno piccoli gruppi perché le letture siano al tempo stesso ‘intime’ e parte sonora di un insieme. Ogni storia sarà raccontata più volte per lasciare il tempo di ascoltarle tutte.

Aprirà questo “ciclo di racconti sincronico e multilingue” un brano tratto da Il nome della rosa di Umberto Eco, a chiusura del quale, in sottofondo, le ‘isole narrative’ si accenderanno gradualmente: dalla Bulgaria di Stanev, alla Croazia di Krleža, all’Ungheria di Örkény, passando per Shakespeare, Molière, Goethe, Cervantes, Tzara, Strindberg, Blixen, Sienkiewicz, fino alla Russia di Mandel’štàm, alla Norvegia di Hamsun, alla Slovacchia di Vámoš o all’Austria di Bachmann. Una serie di melodie di ogni paese punteggeranno le narrazioni: 16 tracce, echi, giri di note riconoscibili dalla memoria collettiva, frammenti da Mozart, Grieg o Sŏstakovič, un ‘bosco sonoro’ creato dal suono di una pianola in lontananza. Un graduale ‘spegnimento’ segnalerà la fine di questa ‘mappa sonora’ dell’Europa che si concluderà con L’incendio della biblioteca da Il nome della rosa.

Il coordinamento dell’iniziativa è curato da lacasadargilla/Lisa Ferlazzo Natoli, Tania Garribba, Alice Palazzi, Maddalena Parise, con il musicista Ivano Guagnelli.

Alle ore 12.00 gli spettatori saranno invitati a spostarsi nell’adiacente giardino del Goethe-Institut dove si svolgerà La Mancha d’Europa, viaggio all’ombra del cavaliere della Bianca Luna di Cervantes e alla luce dell’hombre sognante e sognato di Borges, con apparizioni e figure da Shaskespeare. A cura di Carlo Quartucci e Carla Tatò, con la partecipazione degli attori della Scuola di Teatro e Perfezionamento professionale del Teatro di Roma.

Una performance che diventa “teatro che si espone” in un gioco scenico delle arti che fa rivivere il mito universale del Cavaliere della Triste Figura, oggi in viaggio nella “Mancha d’Europa”. Racconti, epopee, conversazioni, evocazioni, immagini, azioni esplodono in “schegge sceniche” di figure e presenze: un universo letterario, teatrale, pittorico, musicale per raccontare il Don Chisciotte di Cervantes e tutti i “Don Chisciotte” degli ultimi 400 anni della nostra storia, come Paladino, Borges, Kounellis, Pasolini, Euripide, Sanguineti, Strangis, Buren, Christiansen, Pirandello, Pellion, Le Pera, Bergami, Genet, Giacometti, Beckett.

 

Lista testi – 23 aprile

AUSTRIA –  da Quel che ho visto e udito a Roma, Ingeborg Bachmann, trad. Anita Raja, Quodlibet, 2013

BULGARIA -da Il ladro di pesche, Emilijan Stanev, trad. Danilo Manera, Edizioni Voland, 1995

CROAZIA – da Neppure tra i fiori c’è giustizia, Miroslav Krleža, in Le ballate di Petrica Kerempuh, trad. Silvio Ferrari, Einaudi,  2007

DANIMARCA – da Il pranzo di Babette, Karen Blixen, in Capricci del destino, Feltrinelli, 1991

FRANCIA – da Il borghese gentiluomo, atto II, scena IV, Molière, trad. Romeo Lucchese, Garzanti, 1987

GERMANIA – da Viaggio in Italia, Johann Wolfgang Goethe, (arrivo e soggiorno a Roma), trad. Eugenio Zamboni, BUR Classici Rizzoli, 2015

GRAN BRETAGNA – da Giulio Cesare, atto III, scena 2, William Shakespeare, trad. di Agostino Lombardo, Universale Economica Feltrinelli / I Classici, 2014

ITALIA – da Il nome della rosa, Umberto Eco, Bompiani, 1983

NORVEGIA – da Fame, Knut Hamsun, trad. di Ervino Pocar,  Adelphi 2015

POLONIA -da Il guardiano del faro, Henryk Sienkiewicz, trad. Crisitina Agosti Garosci, I Nobel Letterari Editrice, 1963

ROMANIA – da Manifesti del Dadaismo e lampisterie, Tristan Tzara, a cura di S. Volta, Einaudi, 1964

RUSSIA – da Il francobollo egiziano, Ósip Emìl’evič Mandel’štàm, in Il rumore del tempo e altri scritti, a cura di Daniela Rizzi, Adelphi, 2012

SLOVACCHIA -da L’occhio di Edita, Gejza Vámoš, in Polčlovek a iné prózy trad. Katka Dusiková,, Kalligram, 2016

SPAGNA -da Il dottor Vetrata, Miguel de Cervantes Saavedra in Novelle esemplari, trad. Clara Berna, Grandi Tascabili Economici Newton Compton, 2002

SVEZIA – da Gli isolani di Hemsö, August Strindberg in August Strindberg, Romanzi e Racconti, vol.II, a cura di Ludovica Koch, Meridiani Mondadori, 1994

UNGHERIA – da Restare in vita, István Örkény, da Novelle da un minuto, trad. G. Cavaglià, Editore E/O, 1991