Premiato con il “Premio Enriquez-Città di Sirolo 2015” per la miglior regia nelle categoria Teatro di impegno sociale e civile – sezione Nuovi linguaggi, “Esposizione Universale” è un grido d’accusa, un atto d’amore, un invito a una rivoluzione.
L’opera di Luigi Squarzina “L’Esposizione universale” scritta nel dopoguerra e ambientata nel 1946 negli spazi dell Eur 42, è drammaturgia pura e di ampio valore.
Fin dall’inizio il lavoro non passò inosservato: nel 1949 una giuria presieduta da Eduardo De Filippo e costituita da Visconti, Stoppa, Costa e Pandolfi attribuì al testo il Premio Gramsci.
Siamo di fronte ad un alto esempio di Teatro Documento con ispirazioni neorealiste ed un esempio di Teatro civile.
La condizione umana di un gruppo di sfollati che occupano gli spazi dell’Esposizione, il loro quotidiano sforzo per ricominciare dopo il periodo bellico, fra amori e storie di famiglia, si intrecciano con gli interessi più speculativi di affaristi senza scrupoli che hanno capito quale potrà essere lo sviluppo economico di quell’area nel periodo della ricostruzione.
Da un lato storie familiari e storie individuali, dall’altro conflitti ideologici, degrado sociale, in fondo, a fare da scenografia c’è la Storia, o meglio, un pezzo di storia del nostro paese.
Un monito a non dimenticare il nesso imprescindibile fra individuo e società di fronte al “Progresso” un’incitazione a non essere passivi di fronte a scelte politiche, per non perdere di vista la responsabilità delle scelte – soprattutto collettive – un incitamento ad essere noi stessi – soprattutto i giovani protagonisti delle scelte civiche.
orari spettacolo
ore 21.00
15 ottobre e domenica ore 18.00
lunedì riposo
Teatro India