Questa non è una storia classica, non è composta né scritta in modo classico: qui si sta parlando di un rivoluzionario, un personaggio che è venuto a rivoltare il mondo, e Marco capisce che deve rivoluzionare anche il racconto.
“Non dirlo” è l’ordine che Gesù fa seguire a ogni miracolo che compie, la chiave del segreto di personalità che costituisce la trama della sua avventura terrena. Il Vangelo di Marco è il Vangelo d’azione, il primo, il più breve, il più imperscrutabile, quello in cui il segreto non si scioglie nemmeno alla fine. Sandro Veronesi spreme fino all’ultima stilla il succo segreto di questo testo e lo propone al pubblico nella sua scintillante modernità. Scritto a Roma per i romani, il Vangelo di Marco è, nel racconto di Veronesi, una raffinata macchina da conversione, sintonizzata sull’immaginario dei suoi destinatari e per questo più simile ai film di Tarantino che ai testi con i quali gli altri evangelisti raccontano la stessa storia. Osservato con attenzione e ascoltato con abbandono, diventa una miniera di scoperte sorprendenti, che riportano il Cristianesimo alla sua primitiva potenza componendo il ritratto di un enigmatico eroe solitario, il cui sacrificio ancora oggi rappresenta uno sconvolgente paradosso: che ci sia bisogno della morte di un innocente per potersi liberare del proprio nulla.
Sandro Veronesi è un romanziere, ma ha svolto quasi tutti i lavori nel mondo culturale: ha corretto bozze, pubblicato libri di non-fiction, collaborato con riviste e giornali, condotto programmi radiofonici e televisivi, scritto testi per il teatro e per il cinema, tradotto scrittori francesi e americani, insegnato scrittura creativa, fondato una casa editrice, una rivista letteraria e una radio web. I suoi libri sono tradotti in più di 20 paesi.