Cavallo di battaglia del Tato Russo attore, Menecmi, in scena il 29 Luglio all’Arco di Malborghetto, ha collezionato negli anni più di 600 repliche. La riscrittura originale della famosa commedia degli equivoci, tratta da Plauto e Shakespeare, conserva tutto il suo plebeismo e i caratteri di teatro popolare, ampliandone a tal punto l’efficacia e il divertimento da farlo diventare un capolavoro dell’arte comica.
In una Neapolis colorata e decadente della tarda età Imperiale, due gemelli identici e omonimi, separati anni prima in seguito allo smarrimento di uno dei due, vengono a trovarsi casualmente nella stessa città, con il susseguirsi di situazioni paradossali ed esilaranti che, tra incomprensioni e fraintendimenti, portano al colpo di scena finale. Le figure comiche più svariate affiancano i due fratelli: il servo parassita, la moglie bisbetica, l’amante venale.
«I Menecmi è una libera elaborazione di Tato Russo da Menecmo di Plauto – sostiene il regista – una delle più famose e forse, come la definiscono alcuni, la commedia più plautina di Plauto. Tato Russo affidando le parti dei gemelli ad un unico attore ha ambientato la vicenda in una Napoli antica, la Neapolis dell’epoca. L’irrefrenabile, incontenibile, generoso regista e attore napoletano, versatile da sempre non solo come interprete ma anche come autore, innamorato della prosa come del musical, ha riscritto la storia di Plauto non mancando di darle un tocco partenopeo. E così l’esuberanza verbale, il termine plebeo, il lazzo, attraverso i quali Plauto ottiene la risata crassa, il divertimento gioioso, la comicità, qui raggiungono l’apice, attraverso la voce autentica che si innalza al di sopra di qualunque intellettualismo».