Home teatro L’autunno dell’amore sulla collina di Spoon River

L’autunno dell’amore sulla collina di Spoon River

1668

Dormono sulla collina le due anime di di “T’amo ed è subito schianto”, di Rosalinda Conti, in scena al Teatro dell’Orologio fino al 22 maggio.

Un testo deve molto ai ricordi dendreiani dell’autrice, che si è lasciata andare a un percorso rapsodico anni ’70, quasi un “ricercar”, su “Vita di un impiegato” e la poesia di un “Non al denaro, non all’amore né al cielo”. Una recherche che, “Giorno per giorno”, l’ha portata anche a Giuseppe Ungaretti.

Se i due personaggi, a volte confinati in una monodimensione di pragmatica e sconfinati solo in tono emotivo verticale, riempiono il vuoto di una indagine politico-.sociale che si ripete e che, forse, ha decisamente fatto il suo tempo, gli attori, Giordana Morandini e Stefano Patti, si sono saputi distinguere egregiamente nelle loro interpretazioni.

Una menzione particolare per Morandini che è stata in grado di catturare il pubblico con una performance dai toni elevati; capace di dominare la voce per scartare da un registro neutro a uno drammatico con una competenza invidiabile.

La direzione di Matteo Ziglio ha voluto sottolineare, toni, dolori e romanticismi che certe volte andavano a cozzare contro il quasi teatro sociale che l’impianto drammaturgico voleva ricreare. Un romanticismo dipinto anche dalle scene di Morena Nastasi: girasoli tutti rivolti verso il sole e altalene, come a voler dissimulare l’ambiente de “L’esarcpolette” di Jean-Honoré Fragonard

Questa realtà umana diretta verso un disastro politico interiore ed esteriore, riverbero semantico di una catastrofe umana totale, traballa. E financo ti tagliassero a pezzettini, chiunque tu sia, suonatore di mandolini o suonatore di chitarra, saresti sempre consapevole che se ti parlassero di questo amore ti ricorderesti che il tempo è trascorso.