Dal 29 maggio al 9 gennaio 2022 il Museo MaGa di Gallarate (Varese) organizza una mostra che presenta oltre 180 opere dei maggiori esponenti dell’Impressionismo, da Curbet a Pissarro, da Degas a Manet, da Monet a Renoir, da Cézanne a Sisley, a molti altri ancora, provenienti da collezioni private italiane e francesi e da alcune importanti realtà museali italiane. La rassegna, dal titolo “Impressionisti. Alle origini della modernità”, che ha ottenuto il riconoscimento della Medaglia del Presidente della Repubblica, è promossa da Fondazione Silvio Zanella – Museo MaGa e dal Comune di Gallarate, con la collaborazione di Rjma
Progetti culturali e Diffusione Italia International Group, con il contributo di Regione Lombardia e Fondazione Cariplo, con il sostegno di Ricola, partner istituzionale del Museo, e Lamberti spa. La direzione scientifica della mostra è di Sandrina Bandera, Emma Zanella e Vincenzo Sanfo, con il contributo critico di Rosa Barovier, Paolo Castagnone, Gilles Chazal, Virginia Hill, Fiorella Minervino,
Gonzalo Fernández Prieto.
Dipinti, disegni, acquarelli, incisioni e sculture, conducono il pubblico lungo un percorso di scoperta delle trasformazioni della cultura visiva europea nella seconda metà del XIX secolo, che spazia dal Realismo, all’Impressionismo e al Post-Impressionismo, e raccontano, come scrive in catalogo Emma Zanella, “la definitiva uscita dell’arte dal regno del mito e la sua compromissione con la vita moderna, terreno in cui cercare la nuova bellezza”. L’itinerario di visita si articola in una serie di sezioni, scandita dai titoli di capolavori letterari di fine Ottocento, attraverso le opere degli artisti che hanno esposto nelle otto mostre ufficiali
dell’impressionismo dal 1874 al 1886, in dialogo con le arti applicate, la moda, la musica e la letteratura. La prima, intitolata “Correspondances” come la famosa poesia, tratta da Les Fleurs du mal di Charles Baudelaire del 1857, si concentra sul
rapporto tra uomo e natura e propone, tra gli altri, i capolavori di Gustave Courbet, Claude Monet e Alfred Sisley, a fianco di quelli di artisti meno noti ma di fondamentale importanza per la rivoluzione impressionista.