Dopo il successo dello scorso anno torna al Teatro Studio Uno dal 31 marzo al 3 aprile, Francesco Leinri con “Sonòriter | Armònikem | Melòdikes | Rìtmiken | Formàtikon” straordinaria performance sintesi della personalissima ricerca artistica del giovane compositore palermitano, il suo quarto “concertinspettacolo” dopo “Tirez sur le pianiste” (2011), “Brusìo” (2012) e “Confidence Concerto” (2013).
Sonòriter | Armònikem | Melòdikes | Rìtmiken | Formàtikon sono i cinque pilastri dell’arena pentagonale entro la quale i gladiatori danno scena della loro grande disfatta. Un muto rassegnatosi all’impossibilità di parlare, un imperatore capriccioso caduto dal trono e un professore ingabbiato dalle sue stesse inutili congetture si svelano sul palcoscenico grazie ad un gesto performativo volutamente frammentario e scomponibile, orientato dai cinque punti cardinali della grande bussola musicale: suono, armonia, melodia, ritmo e forma.
Quattro sconfitte, cinque punti cardinali – un pentagono – e un’unica grande preghiera si fondono in un solo concertinspettacolo che non pretende di comunicare qualche assurda verità o svelare chissà quale segreto di guerra, ma anzi riflettere sul vuoto che è già insito nel perseguimento di ogni nostro obbiettivo. La disfatta – chiamiamola Caligola, Achab, Bérenger, Giorgio III o come ci pare – in questa performance rivive di luce propria, senza commiserazione, poiché di fronte a quel nulla che indissolubilmente essa comporta si trasforma in consapevolezza, resa e stupore sognante.
Sonòriter | Armònikem | Melòdikes | Rìtmiken | Formàtikon, tra le tante altre cose, vorrebbe provare ad essere anche una riflessione sulla pochezza dell’uomo, su ciò che non ha e ciò che non dovrebbe avere.
Una messa in scena irriverente e unica che prevede l’utilizzo di un pianoforte a muro, del chewing-gum, un megafono, una fisarmonica, una radio, dei costumi vari, dei fiammiferi e un bidone della spazzatura. Tra suono, visione e immaginazione si materializzano sul palcoscenico: una corona, un rullante, compaiono dei gessi, uno specchio e un rossetto, un kazoo, dei soldatini, una giacca regale, dello scotch isolante nero, un paio di occhiali e un metronomo a scandire il tempo di una performance magnetica e sorprendente assolutamente da non perdere.