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All’Argentina arriva “Buona giornata”, il mistero musicale della vita quotidiana di 10 cassiere

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Martedì 8 maggio (ore 21) al Teatro Argentina appuntamento con la vivacità e il fermento della scena musicale e teatrale della Lituania con BUONA GIORNATA!(Have a good day!), che insieme al bip dello scanner di cassa, è il suono che scandisce le giornate di 10 cassiere di un generico supermercato, protagoniste di questa opera contemporanea. Ognuna con una storia diversa alle spalle, ognuna identica alla sua vicina, dietro al meccanico e ripetuto gesto per giocare, senza morale, sul fascino morboso degli acquisti.

L’opera nasce dalla collaborazione tutta al femminile di tre artiste, Vaiva Grainytė (1984, Kaunas, autrice e poetessa), Lina Lapelytė (1984, Vilnius, performer e compositrice), Rugilė Barzdžiukaitė (1983, Kaunas, filmmaker e regista teatrale), ed è messa in scena dal progetto collettivo indipendente e interdisciplinareOPEROMANIJA che da quattro anni organizza il festival artistico New Opera Action a Vilnius e lavora sul rinnovamento del genere. Have a good day! è programmato nell’ambito di FLUX – Festival Lituano delle arti, dal 4 al 15 maggio a Roma, in occasione del centenario della Repubblica Lituana. “Uno spettacolo intelligente, affascinante e silenziosamente sovversivo”, ha decretato il New York Times. Protagoniste dieci donne con storie diverse ma accomunate dalla meccanicità del servizio che svolgono, da quel costante sorriso artificiale che maschera i loro volti e da tutte quelle frasi di circostanza che si ritrovano a recitare ogni giorno – «Buongiorno!», «Grazie», «Buona giornata!». Il libretto dell’opera mescola linguaggio parlato e lingua letteraria, entrambi calati nell’attualità del quotidiano. In sottofondo il continuo «bip» dei prodotti scansionati, a volte accentuato, altre volte meno udibile. Se nella vita quotidiana svolgono un ruolo invisibile e robotico, nell’opera queste cassiere diventano personaggi vivi e speciali. Per la loro monotonia, sottolineata dall’accompagnamento del «bip», le canzoni delle cassiere ricordano la ripetitività del processo di acquisto, ma l’opera non indugia su toni moraleggianti, semmai questo atteggiamento critico nei confronti del capitalismo si traduce in una composizione piena di umorismo, ironia e poesia. Un mosaico di destini che dà vita ad un coro espanso, un poema universale che esplora il piacere del consumo.