VITERBO – E’ li da sempre, in fondo a via Cavour, a un passo da piazza del Plebiscito. Da sempre, ma ormai era dimenticato e solo per caso si poteva notare la targa dell’auditorium intitolato al papa portoghese Giovanni XXI, al secolo Pietro Juliano, detto Pietro Hispano, uno dei cinque pontefici eletti a Viterbo nel Duecento. Ora si notano lavori in corso. Quello storico spazio non diventerà tuttavia il solito supermercato. Il suo destino è ben diverso. Nel quadro delle iniziative per trasformare il capoluogo della Tuscia in centro culturale e turistico, la Fondazione Caffeina lo sta riportando a nuova vita, restituendolo alla sua vocazione. La sala Giovanni XXI tra pochi mesi, probabilmente a settembre, rinascerà come teatro. Il Teatro Caffeina, naturalmente.
Spettacoli e non solo in pieno centro cittadino. Trecento posti con annessa libreria. Una sorta di rivoluzione per una città splendida ma che ha perso i suoi cinema e aspetta da anni la riapertura dello storico Teatro Verdi, che un tempo era un riconosciuto tempio della lirica, con una stagione di tutto rispetto. Non lirica ma prosa nel Teatro Caffeina. Un’iniziativa coraggiosa, alla quale si può solo augurare di ospitare un cartellone intenso e di qualità, capace di attirare anche i giovani. L’interesse c’è. Dimostrato, nei giorni scorsi, anche dalla partecipazione alla “porchettata” organizzata per sostenere l’iniziativa.
Il dato è tratto. I lavori in corso. Si tratta solo di avere un po’ di pazienza. Intanto Viterbo si prepara a ospitare l’ormai tradizionale appuntamento estivo con il Caffeina Festival: libri, spettacoli, tutto quanto fa cultura, dal 23 giugno al 2 luglio, negli impareggiabili scorci del quartiere medievale di San Pellegrino, il più bello d’Italia.
