Da giovedì 15 ottobre, al Teatro Villa Pamphilj di Roma, quattro giornate di lavoro intensivo con Cathy Marchand intorno al mito millenario dell’Antigone: dalla tragedia di Sofocle alla lettura che ne diede Brecht nel 1948, fino al dirompente allestimento che ne realizzò il Living Theatre nel 1967; in questo laboratorio si proverà a toccare anche l’ultima provocatoria visione proposta da Philippe Forest: un’Antigone che arriva a mettere in discussione la propria scelta.
Il laboratorio sarà anche finalizzato alla creazione di uno spettacolo – sempre con la direzione di Cathy Marchand – sulle diverse Antigoni del nostro tempo, che si oppongono ai molti meschini Re Ubu che in questa epoca si stanno sostituendo alla figura terribile ed autorevole del tiranno Creonte.
La respirazione consapevole per mettersi in contatto con l’altro “non per sfidarsi ma per affidarsi” al fine di creare un corpo attoriale unico. Il soffio consapevole sarà il filo magico che porterà il gruppo ad aprirsi ad una creazione collettiva, che trova fondamento nel corpo poetico. Il percorso di lavoro prevede il training originale del Living Theatre, che include momenti di improvvisazione, elementi di biomeccanica e la visione artaudiana del “teatro della crudeltà”, dell’urgenza di alzare la voce e di far vivere il corpo per diventare quelle fiamme a cui Artaud faceva riferimento. Si procederà poi ad una scrittura scenica collettiva attraverso il processo del “cadavre exquis”, metodo ideato dai surrealisti francesi, finalizzato alla messa in scena di testi-monologhi teatrali.