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Aung San Suu Kyi arriva al Teatro Argentina, la storia dell’eroina che ha cambiato il volto del suo paese

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Il Teatro delle Albe guarda a oriente per raccontare la vita del premio Nobel per la pace nel 1991, Aung San Suu Kyi, una vita passata per oltre 20 anni agli arresti domiciliari, sotto la dittatura militare che opprime la Birmania da più di mezzo secolo. Dal 13 al 17 aprile sul palcoscenico del Teatro Argentina con VITA AGLI ARRESTI DI AUNG SAN SUU KYI, la scrittura di Marco Martinelli parte dalla figura di questa donna mite e determinata interpretata da Ermanna Montanari (premio Eleonora Duse 2013), per allargarsi a una riflessione sul mondo contemporaneo, alla necessità di cantare “la maestà della vita”.

Sul palcoscenico si snodano cinquant’anni di vita birmana, dal sacrificio del padre di Aung San Suu Kyi che orienta la sua vita, fino alle sue scelte, in tempi e luoghi differenti, tornando a quella casa in cui la combattente per la pace è stata reclusa come una mistica, sola con il proprio inconscio, i propri sogni e fantasmi. Il testo dialoga con lo scetticismo brechtiano che afferma che non si può essere buoni dove esiste la violenza e che è maledetta la terra che ha bisogno di eroi. Qui si mostra, invece, lo scandalo della bontà: “se vogliamo cambiare il mondo, la bontà è un’eresia necessaria”. Eresia, ovvero, etimologicamente, scelta: si sceglie di non cedere alla violenza, alla legge che domina il mondo, si sceglie di restare “esseri umani”.

Dal 13 al 17 aprile al Teatro Argentina di Roma