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“Da Manhattan a Cefalù” al Parco della Musica la storia musicale degli italiani nel mondo

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Il progetto è dedicato a Nick La Rocca, figlio di un emigrante siciliano, che, cento anni fa a New York, incise il primo disco della storia del jazz. Ma quanti gli italiani, i migranti di tutto il Mondo che si spostano ogni giorno per cercare se stessi? Santi Scarcella non riesce a distaccarsi dal concetto di identità culturale, trasformandolo in una firma del proprio stile. L’idea di Scarcella è anche quella di aiutare molti giovani a comprendere l’importanza della musica suonata, dove il computer è al servizio e non viceversa.

 

“Da Manhattan a Cefalù” è la scoperta di nuovi mondi non soltanto fisici o geografici ma soprattutto musicali, fonde brani in lingua siciliana con brani in lingua italiana, ma anche in spagnolo e inglese, dando un respiro internazionale a tutto il progetto. Una fusione linguistico-espressiva che genera un registro comunicativo d’impatto e ricalca la commistione tra i diversi generi: dalla Samba al Mambo passando per il Ragtime attraverso lo Ska e la musica d’autore.

 

Nel progetto del compositore siciliano c’è tutta l’energia della sua isola, cuore pulsante del Mediterraneo, terra di confine tra l’Africa e l’Italia. C’è il ricordo di quel flusso migratorio che negli Stati Uniti gettò i primi semi del jazz.  E c’è il tema della “disabilità del cuore”, che per l’artista è “l’incapacità di riconoscere l’altro per ciò che è veramente”. L’identità, il viaggio, l’emigrazione sono, dunque, i temi portanti del progetto.

Con la sua musica che va dall’etnojazz al pop, passando per il tango e lo swing, Scarcella esplora mondi lontanissimi. Ma sullo sfondo c’è sempre lei, la Sicilia. La sua opera s’innesta, infatti, in quel percorso di glocalizzazione tracciato dal sassofonista jazz Joe Lovano, altro emblema della Sicilia americanizzata, o dell’America sicilianizzata. Una figura-simbolo che incarna l’esigenza di ogni artista di recuperare la cifra stilistica riconoscendo la propria identità.

Un’identità che, nel caso di Scarcella, emerge con forza in “Da Manhattan a Cefalù”, un progetto maturo in cui il cantautore è capace di mixare lingua e musicalità etniche con arrangiamenti contemporanei, con il preciso intento di valicare i confini culturali raggiungendo un pubblico più ampio.

 

In occasione della serata del 20 gennaio all’Auditorium Parco della Musica parte del ricavato sarà devoluto a Save the Children.

 

“Da Manhattan a Cefalù”

Sabato 20 gennaio, ore 21.00

Auditorium Parco della Musica

Via Pietro de Coubertin, 30, Roma