È stato un grande dello spettacolo italiano – teatro, cinema, televisione, radio – anche se molti lo ricorderanno soprattutto per il “tormentone” pubblicitario dell’Amaretto per antonomasia: “Solo quello che quello che resiste al tempo e continua a piacere diventa tradizione..” Nando Gazzolo – la “voce” – è morto il 16 novembre nella clinica di Nepi (Vt) dove era ricoverato dal una settimana. Nato a Savona nel 1928, aveva compiuto 87 anni il 16 ottobre scorso. Lo ha annunciato la famiglia. Figlio dell’attore e doppiatore Lauro Gazzolo e dell’annunciatrice radiofonica Aida Ottaviani Piccolo – ricorda Vikipedia nella sua biografia – dopo il suo esordio giovanissimo alla radio debutta in teatro a vent’anni, nel 1948, con Antonio Gandusio e raggiunge il successo nell’Antonio e Cleopatra allestito da Renzo Ricci nel 1951. Nel 1954 interpreta Orazio nell’Amleto messo in scena da Gassman e Squarzina con il Teatro d’Arte Italiano. Oltre che nel teatro, dalla metà degli anni Cinquanta lavora per il doppiaggio e negli anni seguenti intraprende una brillante carriera televisiva. Con la televisione conquista una più vasta popolarità legando il suo volto e la sua straordinaria voce all’interpretazione di numerosi sceneggiati quali Capitan Fracassa nel 1958, La Cittadella nel 1964 e La fiera della vanità nel 1967, diretti da Anton Giulio Majano. L’esordio nel cinema è nel 1961 con il film storico Costantino il Grande, cui seguiranno altri ruoli cinematografici. Nel 1963 è la voce narrante de Il mulino del Po, sceneggiato televisivo di Sandro Bolchi. Nel 1968 è il protagonista della fortunata serie televisiva italiana su Sherlock Holmes. Nel 1971 è Thomas nello sceneggiato I Buddenbrook di Thomas Mann, con la regia di Edmo Fenoglio. Nello stesso periodo, e per diversi anni, è pubblicizza l’amaretto in Carosello. Negli anni Ottanta partecipa come narratore ai Raccontastorie, raccolta di fiabe per bambini lette dai migliori attori e doppiatori italiani. Parallelamente al suo lavoro in televisione ha continuato a recitare in palcoscenico in un repertorio di teatro soprattutto classico.