“La bellezza è verità, la verità è bellezza”: così scriveva un grande, John Keats. Dopo un intenso periodo di ricerca musicale e personale, di scrittura e di produzione Daniele Groff torna sulle scene con il singolo BELLISSIMA LA VERITA’.
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“Bellissima la verità, è una canzone importante – spiega Daniele. Importante per me che me ne prendo cura da più di qualche anno, che ha viaggiato per l’Europa, che racconta un percorso, che mi ha fatto tornare a sognare, con il suo essere naïf, con la sua energia, con i suoi colori, che vuole arrivare in mezzo alla gente, dentro gli sguardi, fra le pieghe delle vite degli altri, a cambiare l’umore di una giornata no, a smuovere i pensieri, a farsi mille domande, a far muovere le gambe e battere le mani, a strappare un sorriso … “Bellissima la verità” è un pezzo di vita, un po’ della mia e molto di quella che respiri negli altri, in chi ami, in chi ti sta intorno, di quella che vorresti, di quella che hai nel cuore.
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C’è il mistero, c’è che stasera va così ma domani andrà meglio, c’è che non sappiamo niente, c’è una madre che canta que sera sera, ci sono montagne da scalare e fiumi in cui scorrere, demoni da affrontare, paure da superare e con cui convivere, vicoli bui, domande e risposte, dubbi e speranze, nostalgia e presenza, tesori sommersi e vele bianche spiegate per salpare ancora”.
Qui il videoclip del nuovo singolo: http://www.vanityfair.it/show/musica/15/12/16/daniele-groff-video-anteprima-bellissima-la-verita-il-ritorno-foto
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Daniele Groff, cantante, compositore, autore, pianista e polistrumentista, racconta così la sua assenza in questi ultimi anni:
“Mi ero spento: letteralmente da Groff a Gr…off ! Metà anni 2000, ultimo disco. Nonostante l’oceano di abbracci di SEI UN MIRACOLO, l’energia sonora di COME SEMPRE(al crepuscolo del Festivalbar), l’esagerata avventura internazionale in terra di Francia, i riconoscimenti americani conquistati con MORNING, i concerti negli stadi grazie a Mr. Bryan Adams e Renato Zero, nonostante tutto ciò possa sembrare davvero molto, io cercavo ancora me stesso e la giusta via, fra le ombre e i vicoli della paura, sulle strade ripide di questa pianura, avendo perso di vista la seconda stella, quella che poi giri a destra e trovi il cammino.
Così, mi sono fermato, ho sbattuto gli occhi e mi sono guardato allo specchio. Sta di fatto che c’era questo wonderwall, questo muro delle meraviglie…e ho sentito il bisogno di provare ad andare oltre, superarlo, proseguire con la mia strada; volevo migliorarmi, crescere, scrivere canzoni più grandi e vestirle con il suono del qui e ora, sentirmi pronto per ripartire, degno di strillare al mondo una canzone, di sussurrarne al vento le parole. Cercavo qualcosa che riaccendesse la fiamma, che mi facesse sentire riconoscente e vivo, qualcosa che risvegliasse il sogno e insieme la voglia di affrontare la realtà.
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2015, nuovo disco… Ci sono voluti 7 anni, 7 come i cicli della vita, come gli anni in Tibet di Brad Pitt, come quanti ne ho aspettati prima che lei mi dicessi sì o come quelli che avevo quando mi sono rotto un braccio, 7 come le meraviglie del mondo, come il giorno del mio compleanno, come la vita che ci è voluta prima che questo nuovo disco si decidesse ad uscire allo scoperto, a denudarsi, a mettersi in mostra, a fare l’operaio, 7 anni per fare sul serio, ripartire da dove eravamo rimasti, cambiare le cartucce dell’inchiostro e le batterie della sveglia, lacerarsi – anche il tendine d’Achille – e ritornare più forte per vedere l’effetto che fa.”