Debora Kayembe ha dovuto lasciare il suo Paese, la Repubblica democratica del Congo, 16 anni fa, quando la sua presa di posizione contro una milizia locale aveva messo a rischio la sua vita. Giunta nel Regno Unito, dove lavora come avvocata per i diritti umani, madre di una figlia adolescente, Kayembe e’ stata scelta dall’Universita’ di Edimburgo come nuoo rettore. Una decisione che la rende la prima donna rifugiata a ricoprire questo incarico nell’antico ateneo. Quella di Kayembe sembra una storia a lieto fine, ma non e’ cosi’. L’universita’ si e’ accorta di lei non per il suo passato di sofferenze e di lotta per i diritti umani ma per i recenti episodi di razzismo subiti insieme alla figlia. Sfide alle quali la donna ha deciso di rispondere energicamente.
Tutto ha avuto inizio qualche mese fa, quando Kayembe ha
trovato chiodi conficcati nelle quattro gomme dell’auto. Un gesto
che l’avvocata ha attribuito all’intolleranza e che ha voluto denunciare in un lungo post su Facebook. Purtroppo solo qualche
giorno dopo la figlia e’ tornata da scuola piangendo, raccontando
che l’insegnante le aveva chiesto di interpretare “uno dei balli
degli schiavi” davanti ai compagni di classe. Kayembe ha cosi’ deciso di rivolgersi direttamente al Parlamento scozzese proponendo una legge che contrasti il razzismo a partire dai programmi scolastici di storia. Un gesto che ha attirato l’attenzione dell’ateneo di Edimburgo. Kayembe ha spiegato alla stampa come e’ stata convinta ad accettare l’incarico: “I rappresentanti dell’universita’ mi hanno detto che, come rettore, il mio messaggio potra’ viaggiare piu’ veloce”. Quando si sara’ insediata, l’avvocata congolese per i diritti umani sara’ la terza donna e la prima di origine africana a ricoprire il ruolo di rettore dell’Universita’ scozzese.
(