Marco Quaglia e Stefano Patti saranno i protagonisti di ECHOES di Lorenzo De Liberato, per la regia di Stefano Patti, in scena a Carrozzerie n.o.t. dal 15 al 17 dicembre 2016.
In un futuro distopico e vicino a noi la terra è ormai divisa in grandi blocchi governativi. Non esiste la democrazia come la conosciamo. Non esiste l’umanità come la intendiamo oggi. Una bomba è stata sganciata in un agglomerato urbano. Sono morti un milione di persone. Un giornalista, De Bois, intervista il responsabile di questa carneficina, il misterioso Ecoh. La domanda è semplice e precisa: Perché? I due personaggi sembrano molto lontani eppure forse non lo sono. Da un lato abbiamo chi rappresenta il potere e dall’altro chi lo combatte. Da questo incontro nascerà uno scontro che arriverà a far sì che i due protagonisti non si riconosceranno più in un buono e in un cattivo ma tenderanno a fondersi.
In un’epoca, simile a quella in cui viviamo, straziata da terrorismo e guerre, cosa possono dirsi due uomini coinvolti in prima persona ai vertici di questa crisi? Echoes offre al pubblico la possibilità di essere spettatori di un dialogo che probabilmente non ascolteremo mai.
Un’utopia distorta, una speranza avariata, un’illusione di progresso che, invece di migliorarci, ci fa sprofondare dentro un baratro oscuro. Due personaggi e tante sfaccettature, infinite derive che rispondono alle tante degenerazioni di cui l’umanità si scopre capace. Se l’utopia è la prospettiva di qualcosa di meraviglioso, un ideale talmente perfetto da risultare poi irrealizzabile, la distopia è la sua copia carbone, ovvero la versione decadente di una società piena di contraddizioni. In ogni caso parliamo di scenari futuribili, di immaginari spinti verso un ipotetico domani, insomma di proiezioni. Un testo simile al plot di una serie avvincente che potremmo vedere su Netflix, una drammaturgia atipica nel panorama teatrale italiano. Uno spettacolo dal taglio cinematografico, un thriller che evoca la drammaturgia anglosassone. Questo e molto altro è ECHOES.
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