Per una donna, fare una scelta diversa dalle aspettative può voler dire essere tacciata di egoismo, irrazionalità, impulsività. Ma alle esagerazioni della vita si può solo rispondere con la stessa forza. In uscita il 30 settembre, il nuovo libro di Giulia Arnetoli, Esagera la vita, racconta una storia di resilienza, volontà e rinascita che mette al centro un’esperienza marcatamente femminile.
Recentemente separata, incompresa dai figli, osteggiata dall’ex-marito e assediata da un trauma, Violante si trova, alla soglia dei suoi quarant’anni, a dover difendere a spada tratta le sue scelte. La vulnerabilità del figlio di fronte alla disgregazione della famiglia, le manipolazioni crudeli dell’ex-marito, il senso di abbandono e la rabbia della figlia adolescente, la precarietà di una scelta professionale audace, sono i legacci che rischiano di fermare la corsa di Violante verso la vita che si è scelta.
Se la sua convinzione vacilla, la sua vita cadrà come un castello di carte. Ma questo non è un gioco a cui si può giocare da soli.
Il primo obiettivo della violenza è quello di minare la fiducia in se stessi, nella propria capacità di giudizio e nelle proprie possibilità di autonomia, nella propria bontà: la protagonista di Arnetoli è colta proprio nel momento in cui è impegnata a districare con tutte le sue forze i nodi dell’abuso, per arrivare a scoprire che l’intensità della vita può anche diventare una forma di leggerezza. Un esempio di come sia sempre possibile risollevarsi, a patto di restare fedeli a noi stessi.
«Se muori e basta suppongo sia semplice. Se muori ma continui a vivere… be’, è un guaio. Ti tocca ricominciare tutto da capo e capire che la vita c’è ancora, anche se ha esagerato»
