Dopo il successo dello scorso anno con Liberaci dal Bene, Giorgio Montanini, il Nemico Pubblico nazionale torna con un nuovo irriverente spettacolo di Stand Up Comedy: Per quello che vale. Domenica 4 dicembre il comico più dissacrante del panorama italiano, conosciuto al grande pubblico per la trasmissione su Rai 3, Nemico Pubblico e per la sua partecipazione come ospite fisso a Nemo – nessuno escluso (Rai2), sale sul palco del Teatro Brancaccio alle ore 21.00.
Nibiru (2011), Un uomo qualunque (2012), Senza titolo (2013), Nemico Pubblico (2014) e Liberaci dal bene (2015) sono i titoli dei cinque precedenti spettacoli di Giorgio Montanini. Fino ad ora ogni titolo ha avuto una funzione esplicativa rispetto al contenuto di ogni monologo.
Non è così per il sesto spettacolo del comico reduce dal successo della Terza Edizione di Nemico Pubblico (Rai3). “Per quello che vale…” è un titolo che lambisce appena il contenuto dei temi in esso affrontati. “Per quello che vale…” rappresenta molto di più: una riflessione.
Una riflessione che l’artista fa sull’effettiva funzione della sua esibizione e del ruolo che un comico ricopre in una società.
In questo caso, il titolo mette in guardia lo spettatore da ciò che andrà ad ascoltare.
Un comico satirico non dovrebbe mai salire sul piedistallo, non dovrebbe pontificare e, soprattutto, sentirsi migliore di quello che denuncia. Un palco non dovrebbe trasformarsi in pulpito, lo spettacolo in comizio e il pubblico in partito. In Italia, Paese in evidente crisi di identità, la figura del comico, però, viene elevata a punto di riferimento, a guru, a bocca della verità. Quello che pensa un comico e che poi diventa monologo, assume proporzioni d’importanza imbarazzante; il comico diventa punto di riferimento politico sociale ed economico. Questa deriva populista non solo è profondamente sbagliata nell’essenza, è anche pericolosa. Il contenuto di uno spettacolo satirico è solo il personalissimo punto di vista del comico e, in quanto tale, totalmente opinabile.
In Italia, invece, un comico viene preso sul serio, un politico viene preso a barzelletta.
La satira in più di duemilacinquecento anni, non ha mai rovesciato un governo, cambiato una legge, modificato un comma, aggiunto una postilla. I cambiamenti li fa la classe politica, classe politica eletta dai cittadini, ossia dal pubblico.
4 dicembre
Teatro Brancaccio
ore 21.00