La parola africana Zulu significa letteralmente “Gente del Cielo”, un nome guerriero con dentro la voglia di cercare, comunicare, sognare e soprattutto trasformare qualcosa attraverso la grande energia della musica. Sperimentare senza confini è sempre stato l’obiettivo della band: mescolare vita e arte, storie personali e vena creativa per arrivare a tracciare la rotta di un viaggio sonoro in grado di costruire un ponte di incontro e unità verso altri luoghi e altre culture. Il messaggio è chiaro: Noi siamo UNO, al di là di ogni muro religioso, etnico e razziale. Un incontro artistico che va dal rock italiano al folk rajasthani: un messaggio di pace e unione oltre le diversità. Il 2016 segna il ritorno di questa storica band folk-rock, dopo l’entusiasmante e avventuroso progetto a fianco dei musicisti gipsy del Rajasthan nell’India del Nord. Ad impreziosire il tutto, insieme alla classica e collaudata line up delle Nuove Tribù Zulu – formata da Andrea Camerini, Paolo Camerini, Roberto Berini e Ludovica Valori, con Massimiliano Diotallevi al sax – la presenza di due ospiti eccellenti, come Pejman Tadayon, eclettico polistrumentista iraniano al setar, ancestrale e affascinante strumento a corde persiano, e Sanjay Kansa Banik alle tabla, virtuoso musicista indiano di Calcutta e componente dell’Orchestra di Piazza Vittorio.
VENERDI 1 APRILE TEATRO STUDIO GIANNI BORGNA ORE 21
AUDITORIUM PARCO DELLA MUSICA
Biglietto: 15 euro