Appuntamento all’Arena del Sole di Bologna (28 aprile – 1 maggio) e al Teatro Storchi di Modena (5-8 maggio) con il circo contemporaneo, inteso soprattutto nella sua dimensione coreografica. In Circa, il corpo è al centro di un linguaggio visionario, nel quale il virtuosismo tocca un vertice, ma senza rinchiudersi nella dimensione del numero, così tipica del circo tradizionale.
La compagnia, Circa Ensemble, si è ritagliata uno spazio speciale nella storia del circo contemporaneo, dominata soprattutto da accenti francofoni, siano essi provenienti dalla Francia, dal Canada o dal Belgio. E la loro cifra è quell’energia che sembra parlarci proprio dell’Australia, loro terra d’origine.
CIRCA è il titolo del “best of” della compagnia, una creazione che riprende il meglio del suo repertorio traendolo da “The Space Between”, “By the light of the stars that are no longer” e “Furioso”. Una suite di settantacinque minuti di grande energia, con scene dal ritmo velocissimo che concatenano numeri aerei, acrobazia a terra e qualche immagine di giocoleria. Il tutto nello stile caratteristico della compagnia, che unisce alla poetica bellezza dei corpi una straordinaria abilità nell’arte circense e un uso immersivo di suoni, luci e proiezioni. Un circo spogliato di tutti gli orpelli e costruito sulla celebrazione del movimento. Un circo del cuore, che scova paesaggi emotivi inediti e straordinarie acrobazie in un’atmosfera inquieta e sottile.
Il lavoro di Circa è imperniato sull’acrobatica e su contributi multimediali. Ci si affida al corpo scolpito degli acrobati e a pochi segni ben marcati: come i tacchi a spillo con i quali un’interprete passeggia sul corpo del suo partner.
Circa Ensemble ha sede a Brisbane ed è diretto da Yaron Lifschitz, che ha costruito il successo del gruppo affidandosi alla combinazione di corpi, luci, suoni e abilità atletiche degli artisti. Acrobazia e movimento si fondono armonicamente, e le possibilità espressive del corpo umano sono spinte all’estremo.