Fosco Maraini (1912-2004) è stato viaggiatore, etnologo, antropologo, fotografo, narratore, professore, orientalista, alpinista. Come in un insieme ‘organico’, una rappresentazione dell’universo marainiano non può non contenerle tutte, poiché in esso ogni linguaggio è intimamente connesso agli altri: immagini e parole, sguardo fotografico e sguardo antropologico, analisi culturale e istinto esplorativo, mente e cuore.
Nel 2018 ricorre l’anniversario del primo viaggio in Giappone di Fosco Maraini.
Nel 1938 Maraini partiva – con lui la moglie Topazia Alliata e la primogenita Dacia – alla scoperta di nuove possibilità fuori dall’Italia (su di essa incombono gli spettri del Fascismo e del Nazismo) e all’incontro del suo, allora nascente, interesse per una pratica etnografica in terra d’Oriente.
Quello che inizialmente può apparire come una destinazione casuale, una scelta dettata dalla necessità di lasciare il proprio paese, è in realtà frutto di un seme gettato nel suo animo fin dall’infanzia, grazie a certi racconti su affascinanti paesi lontani e letture compiute in casa da bambino.
La mostra Endocosmo Maraini – a cura delle nipoti Nour Melehi e Mujah Maraini-Melehi e fortemente voluta dall’Istituto Giapponese di Cultura, con il contributo di Alinari e del Gabinetto Scientifico Letterario G.P. Viesseux – ripercorre visivamente l’esperienza umana ed estetica di Fosco Maraini in Giappone, proponendo una selezione di oltre quaranta fotografie (bianco/nero e colore) provenienti dall’archivio privato della famiglia e dagli Archivi Alinari, dagli Archivi Alinari che gestiscono il patrimonio fotografico di Fosco Maraini. Accanto alle immagini, saranno presenti testimonianze e ricordi delle sue figlie, Dacia e Toni Maraini, testi di Giorgio Amitrano, Gloria Manghetti, direttrice del gabinetto Vieusseux di Firenze, e un montaggio video della regista Mujah Maraini-Melehi.
La mostra consta di 5 sezioni: 1. Endocosmi famigliari, esocosmi storici 1938-1946/2. Diario dal Giappone 1938-1946/3. L’antropologia del Citluvit. Gli Ainu di Hokkaido 1939 e 1954/4. La bellezza carpìta all’Empresente 1953 – anni ’80/5. Vieusseux-Asia e la ‘Stanza-Mondo’.