Nella sua collaborazione con festivalfilosofia per la ventunesima edizione dedicata al tema libertà, ERT / Teatro Nazionale propone Il Grande inquisitore e altre parabole, omaggio a Fëdor Michajlovic Dostoevskij in programma venerdì 17 settembre alle ore 21.00 al Teatro Storchi di Modena.
Il teatro come luogo d’ascolto, relazione e confronto con la contemporaneità, si inserisce a pieno titolo nel il ricco cartellone di eventi del Festival: a duecento anni dalla nascita di Fëdor Dostoevskij, lo spettacolo Il Grande inquisitore e altre parabole, scritto da Fabrizio Sinisi e diretto da Silvia Rigon, è costruito intorno alla parabola più densa ed estrema dell’autore russo, La leggenda del grande inquisitore, a cui si intrecciano altre favole allegoriche sul tema della libertà.
In scena Andrea Argentieri, Simone Baroni, attore diplomato alla Scuola Iolanda Gazzerro di ERT, e Marco Cavalcoli.
Nella taverna dove avviene il dialogo tra i due fratelli Ivàn e Aleksej – un luogo tipicamente dostoevskiano, un purgatorio notturno di anime in pena – confluiscono voci e personaggi: un montaggio di quadri che evoca Memorie del sottosuolo, I demòni, Delitto e castigo e Il sogno di un uomo ridicolo. Un processo, un simposio nero che mette al centro il tema della libertà e ne sviscera tutte le declinazioni, fino ai suoi abissi più terribili.
Forse nessuno come Dostoevskij ha infatti esplorato il mistero della libertà umana fino alle sue estreme conseguenze. Divisa tra materialismo e romanticismo, religione e tentazione illuministica, l’idea di libertà di Dostoevskij è una condizione disperante che mette l’essere umano davanti alla vertigine di infinite possibilità. Un privilegio divino, ma anche un fardello di cui tanti vorrebbero liberarsi. Eppure quella stessa terribile, gravosa libertà è anche la condizione irrinunciabile perché qualsiasi salvezza si verifichi.
Dostoevskij non prende mai una posizione definita: ha trasferito l’inquietudine del suo pensiero nelle sue opere. La leggenda del Grande Inquisitore prova a restituire allo spettatore questo campo di forze: una feroce lotta di idee dove il tema della libertà resta il più perturbante e, nello stesso tempo, il più ineludibile degli enigmi umani.