A l’Aquila la poesia fiorisce sui muri diroccati, i poeti vivono nelle auto, davanti alle macerie delle loro case. Le anziane vestite a lutto si battono il petto piangendo, mentre nulla assomiglia più a come era prima: case, cose, persone, sembra che persino la memoria abbia perso i propri connotati”.
Torna in scena dal 12 al 15 gennaio al Teatro Studio Uno Luigi Guerrieri con “Immota Manet – resta immobile”, spettacolo vincitore (ex equo con “Inossidabile miele” di Domenico Cucinotta) dell’ultima edizione del Festival Inventaria nella sezione monologhi/performance, che racconta attraverso una raccolta di storie e testimonianze il terremoto dell’Aquila del 2009.
In scena un attore, un microfono, una sedia per un allestimento scarno ed essenziale cornice di un racconto evocativo fatto di tante piccole storie, ascoltate, inventate, vissute oppure mai accadute, intrecciate all’esperienza del narratore. Un uomo dall’altra parte dell’Europa, nato e cresciuto a L’Aquila e partito ormai da anni, che nello spazio immaginario della sua città natale, riporta un racconto anonimo e collettivo nato dall’ascolto di testimonianze, poesie, “calcinacci” e risultato della sofferta lontananza dalla sua terra così colpita dalla catastrofe.
Punto cruciale dello spettacolo è l’uomo, il suo relazionarsi con qualcosa di ingestibile come il terremoto. La sua accettazione, adattabilità, disperazione oppure resistenza. Il risultato è una narrazione che vorrebbe essere lineare ma che inevitabilmente si frammenta. C’è la storia del narratore che vede il tutto da fuori e poi le storie di chi il terremoto l’ha vissuto e subìto. C’è la parola ma anche la danza, la musica, il movimento, il dialetto, il grammelot.
Da questo groviglio emerge un personaggio, anzi un anonimo. Un poeta, un po’ filosofo, dal bicchiere facile. Il tizio del paese che tutti conoscono ma pochi frequentano. Lui è quello che ha resistito, che non ha voluto piegarsi alla realtà dei fatti, che ha parcheggiato la macchina di fronte i resti di casa sua e lì dormiva, in un paese ormai fantasma.
Un tema più che mai attuale dopo gli ultimi avvenimenti sismici che hanno colpito e distrutto diverse cittadine del centro Italia, che senza sfociare nella retorica o nella commiserazione, porta in primo piano una riflessione profonda e mai banale sull’uomo e sulla sua fragilità.
“Immota Manent” dal 12 al 15 gennaio 2017 | Sala Specchi
Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).
Ingr. 10 euro. Tessera associativa gratuita
Giov – Sab ore 21.00, Dom. ore 18.00