Di tutte le creature che hanno anima e cervello, noi donne siamo le piu’ infelici; per prima cosa dobbiamo, a peso d’oro, comprarci un marito, che diventa padrone
del nostro corpo – e questo e’ il male peggiore. Quando si stanca di stare a casa, l’uomo puo’ andarsene fuori e vincere la noia. Noi donne invece dobbiamo restare sempre con la stessa persona”.
Tutti conosciamo Medea come la donna passionaria e invincibile, da sempre il suo personaggio fa discutere perche’ esprime i lati piu’ bui, sommersi e nascosti della nostra personalita’. Un personaggio controverso, che non smettera’ mai di affascinarci e nello stesso tempo di ripugnarci. Adesso il suo mito arriva in teatro a Roma.
“C’erano troppe cose nel mito di Medea che non mi convincevano e anche troppe coincidenze sui tempi, le circostanze, il luogo da cui proveniva – la Colchide, l’Anatolia – che era l’ultimo baluardo del sistema Matriarcale”, racconta l’attrice e scrittrice Roberta Gasparetti. “Parlando con studiose e cantastorie greche e turche sono emerse altre domande, altre risposte. Ho scritto la prima Medea molti anni fa, grazie a una
donna di nome Anita. E dalla versione piu’ antica, la prima Medea, e’ nata quella di oggi, Io sono Medea, che adesso porto in scena grazie al lavoro e agli sforzi di una squadra meravigliosa” conclude l’autrice.
“Io sono Medea”, che sara’ in scena al Teatro di Documenti (via Nicola Zabaglia 42) sabato 17 ottobre alle ore 20.45 e domenica 18 ottobre (ore 18 e in replica alle 20.45), mette in risalto un lato del tutto nuovo di Medea, il grido di una Donna che invoca Giustizia contro il Potere. Il grido di una Donna che racconta la sua verita’. E che ritorna fra noi mortali finche’ non sara’ ascoltata.
La regia, che porta la firma di Fabio Luigi Lionello, e la
direzione artistica, studiata ed elaborata da Eleonora Manara, sono innovative e asciutte, come asciutto e’ il testo originale scritto Roberta Gasparetti. ‘Io sono medea’ e’ un viaggio nei sentimenti di un personaggio combattuto amplificati dall’utilizzo della musica di Ludovico Einaudi e dai video realizzati per dare un volto al Coro e ai personaggi della Storia.