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“Io sono Misia”, all’India la storia della donna più incredibile del secolo scorso

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Dall’8 al 13 marzo al Teatro India è di scena il ritratto vivido e fascinoso di Misia Sert, musa ispiratrice di grandi artisti, l’ape regina delle avanguardie del primo Novecento, nelle cui vesti si cala Lucrezia Lante della Rovere. Liberamente ispirato dalle memorie di Misia Sert, IO SONO MISIA racconta la storia e la personalità di una delle donne più influenti del secolo, sempre in piena luce, e allo stesso tempo, misteriosamente, in ombra. Così, nel cuore di Parigi, capitale di cultura tra ’800 e ’900, si dispiega il fascino e il potere imperscrutabile di questa donna unica e straordinaria che sapeva guardare lontano: levatrice dell’arte e amica influente e definitiva di importanti protagonisti della Belle Époque parigina, tra cui Stravinsky, Diaghilev, Nijinsky, Debussy, Tolouse Lautrec, Picasso, Ravel, Cocteau e molti altri.
“Io non partorisco. Io faccio partorire. Gli uomini hanno bisogno di una sfinge per partorire la bellezza, per diventare artisti. Dicono che il mio talento sia saper annusare il talento… Dove tutti vedono un nano, io vedo un Toulouse-Lautrec. Sono una cercatrice di geni… Una cercatrice di meraviglie umane. Detesto suonare perché amo la musica. Ho imparato sulle ginocchia di Liszt, vecchio, con i capelli lunghi a bacchetta bianchi, come un salice ghiacciato, la faccia a verruche come la corteccia di un albero. Con i miei occhi color malva, ho visto ora dopo ora inevitabilmente Pablo Ruiz trasformarsi nel mostro-toro Picasso, Debussy sui miei divani sognare il sesso del fauno, Cocteau fare la corte agli attori come in Marocco, Stravinsky incendiarsi nella Sagra di Primavera, Ravel ricamare musica a dispetto di Satie, il carnefice di ballerini Diaghilev farsi domatore di Nijinsky, fino a far impazzire il dio della danza. E Proust, scrivere ogni cosa, ogni parola di tutti, fino a mettermi nella seconda riga della prima pagina della Recherche… Nelle università la chiamano “cultura” … io la chiamavo averli a cena da me, a casa…”

Orari spettacolo: tutte le sere ore 19.00

Durata spettacolo: 60 minuti