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“Junk Food”, 12 artisti contro il cibo spazzatura

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Un atto di denuncia a suon di colori, pennellate, ombre e simboli iconici, contro la mercificazione e mortificazione del cibo. Un messaggio in arte per colpire l’industria del cibo “(ne)fast”, per raccontare la cultura del mangiare bene e di una nutrizione che parte prima dal cervello, poi dallo stomaco. La nuova mostra “Junk Food “, voluta da Tina Vannini e curata da Francesca Barbi Marinetti e Marcello Francolini, inaugurerà  stasera alle 19, presso gli spazi espositivi de Il Margutta Veggy Food & Art, e sarà visitabile sino al 6 dicembre. Ingresso gratuito.

La mostra collettiva affronta questi temi da molteplici punti di vista attraverso la creatività sprezzante, ironica provocatoria e riflessiva di dodici artisti con sedici opereDorothy Bhawl, Marco Colletti, Ezia Mitolo, Moby Dick, Antonella Pagnotta, Pier The Rain, Mauro Sgarbi, Elio Varuna, Corrado Veneziano, e per courtesy della Galleria Federica Ghizzoni di Milano, Sara Baxter, Giovanni Crovetto e Romana Zambon.

L’ARTE CONTRO LA MERCIFICAZIONE DEL CIBO – La mercificazione del cibo, dagli anni Cinquanta in poi con il proliferare dei fast-food, ha portato ad un’alterazione dei prodotti con una ricaduta pesante sulle abitudini alimentari. Il cambiamento ha avuto un’influenza negativa anche sugli ecosistemi e a una relativa svalutazione del valore delle biodiversità. Un rapporto, quello con il cibo, che diventa sempre più malato, e che ha risvolti negativi anche da un punto di vista sociale. A partire dalla perdita di identità culturale, a seguire con il sempre più netto contrasto tra mondo occidentale e quello orientale. Un’alimentazione, infine, strabordante di grassi e zuccheri e povero di elementi nutrizionali, con gravi conseguenze per il nostro stesso corpo.