«Non c’è spazio per essere fragili, dicono.
Non c’è spazio né tempo per mostrarsi fragili: “controproducente!” dicono.
L’imperativo: mostrarsi intraprendenti, determinati, vincenti, attrattivi, autonomi, invincibili.
Reclamare uno spazio, un momento per la fragilità, dico».
Un Dove in cui si risciolga l’umanità d’ognuno in una libera espressione di reciprocità e reciproca cautela, perfino cura.
Un recupero urgente e imprescindibile della consapevolezza del valore positivo di ogni fragilità in quanto manifestazione dei tratti più sottili e delicati con cui ognuno filtra tra le sue reti ogni esperienza.
Abituarsi all’idea che queste intime sfumature debbano per lo più rimanere mute ed inosservate agli occhi “dell’altro” calcifica la capacità di vedere nella propria fragilità l’occasione per una più ampia ed umana comprensione di sé e nel riconoscersi nella fragilità altrui un potente strumento di condivisione.
Svincolarsi dalle convenzioni, estendere il proprio orizzonte senza più recintarlo delimitando confini, trovare corrispondenze negli sguardi apparentemente lontani, riconoscere la propria umanità nelle incertezze e nelle debolezze che ci rendono uomini, cuori e pelli capaci di sensibilità e coraggio.
Senza paura dunque, co-responsabili di quello che accade qui ed ora, vivi e vigili tutti perfino dalla seggiola da cui s’osserva, che sia in tram, in stazione, a teatro, a lezione, che sia dove sia, senza paura di agire ed esporsi, senza autolegittimare la propria inerzia o il mancato contributo, la mancata partecipazione attraverso il timore di essere fuori posto, di fare o dire qualcosa di sbagliato. Smettere così di assuefarsi all’idea che la vita che scorre quotidianamente intorno ed in noi sia soltanto un altro dei tanti set in cui sentirsi passanti/spettatori o al limite timide comparse.
Riappropriarsi della propria f r AGILITÀ, riconoscersi in quella altrui, tendere ad una differente evoluzione delle relazioni umane.
“I look for fragility in people. Make peace with your own is the secret of happiness. One of the things i find most beautiful in aging is that my eyes see much more beauty in others” (Wolfgang Tillman).
F R/A G I L E
Solo a più dimensioni
Spettacolo di ricerca di danza contemporanea e danza aerea su tessuto
Durata: 50’
Progetto di Anita Brandolini
In collaborazione con Marina Arienzale (video-creazione)
Tommaso Rosati (suono)
EfestoTeatro (assistenza tecnica-aiuto regia)
20 maggio ore 21.00
Teatro Furio Camillo
Via Camilla, 44 – Roma
Costo biglietto: 12€ + 2€ tessera associativa
0697616026 – info@teatrofuriocamillo.it
www.teatrofuriocamillo.it