Giovedì 5 maggio (ore 20.30) al Teatro Argentina si terrà la proiezione del film La ragazza Carla, dal poema omonimo di Elio Pagliarani, uno dei capolavori misconosciuti della letteratura italiana del XX secolo, ambientato nella Milano del dopoguerra e ancora incredibilmente attuale.
Diretto da Alberto Saibene, il film è un progetto di Luca Bigazzi, Carla Chiarelli, Carlotta Cristiani, Gianfilippo Pedote, Simone Pera, Alberto Saibene, con Carla Chiarelli e la straordinaria partecipazione di Elio (delle Storie Tese). L’impalcatura del film è costruita sulla recitazione dei passaggi più significativi del poema da parte dell’attrice Chiarelli. Il progetto prende spunto dal suo lavoro sul testo, dopo che per anni ne ha tenuto viva la memoria proponendolo al pubblico. Con lei Elio, sorta di redattore-psicologo di un immaginario giornale che legge la ‘piccola posta del cuore’ delle ragazze di oggi e risponde alle loro domande, spesso in modo fulminante e surreale. I temi delle lettere sono gli stessi del poema di Pagliarani ed esprimono il disagio delle ragazze di oggi che si affacciano per la prima volta alla realtà che la città mette davanti ai loro occhi. Pagliarani ha scritto sotto l’impulso di un’esperienza personale della città e ha scavato a fondo per individuare i tratti che nel tempo si riconoscono come ‘segni caratteristici’ di Milano e ne definiscono il carattere. Una città segnata dal ritmo del lavoro, dall’alienazione dell’individuo nella società di massa, da una periferia che diventa sempre più anonima. Prepotente nell’espressione di chi comanda, crudele nel suo richiamo ai principi di funzionalità a cui ognuno si deve piegare, ma anche percorsa di vita e di umanità, intelligente, inquieta, curiosa, passionale. Un documentario, un film sperimentale, un film di montaggio che trova il suo punto di equilibrio nell’uso di linguaggi diversi: il poema recitato, i contrappunti di Elio, i repertori filmati della Milano d’allora, la città che vive nelle immagini di oggi, i disegni di Gabriella Giandelli, le fotografie della Milano in bianco e nero prima dell’avvento della società dei consumi.