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“L’angelo sterminatore”, un incubo visionario al Teatro Trastevere

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Cinismo e perversione. Il decoro del degrado. La facciata splendente dell’ipocrisia.

Volontà annichilite, l’odore ridondante delle proprie mura.

Esseri che non possono fare quello che vorrebbero: uscire da una stanza.

Schemi e convenzioni che “spolpano” l’essere del proprio nome smacherandone, in una lotta di supremazia inconscia, la vera personalità.

Anime divorate, signorilità marcate, il blackout della percezione di se stessi.

Un impasto umano che diventa incubo visionario.

-“Lei puzza di iena”

-“ Che cosa?”

-“Dico che lei puzza di iena.”

Si vuole mettere in scena il paradossale immobilismo dell’uomo moderno che viene inglobato nella fragilità e nell’impasto dei suoi sordidi vizi, in quell’ipocrisia attraverso la quale si tenta di mistificare la paura della vita e degli altri. L’Essere umano svuotato del suo significato e valore più alto, degradato ad egoistica e inconsapevole cellula cancerogena di una società bestiale destinata ad autoconsumarsi pur difendendo incessantemente la sua sopravvivenza.

 

“L’uomo reca in sé la propria condanna e la propria salvezza.

La sua stessa anima è la gabbia che lo terrà prigioniero…”

 

L’Angelo Sterminatore come dissacrazione di tutte le consapevolezze fittizie, una forza oscura che abbraccia tutti, nessuno escluso.

 

Teatro Trastevere
via Jacopa de’ Settesoli 3, 00153 Roma