Stagione teatrale 2018 | 2019
Piccolo Eliseo
Da giovedì 6 a domenica 30 dicembre 2018
Amati enigmi
di Clotilde Marghieri
con Licia Maglietta
arpa Diane Peters
luci Cesare Accetta
video Massimo Maglietta
regia, drammaturgia e scene Licia Maglietta
Produzione Teatri Uniti e Teatro segreto
Licia Maglietta sarà la protagonista, al Piccolo Eliseo da giovedì 6 a domenica 30 dicembre 2018, di Amati enigmi di Clotilde Marghieri. All’arpa Diane Peters. Regia, drammaturgia e scene di Licia Maglietta.
La vita sta dentro il pensiero che brilla.
Per quella “fiamma antica” la vecchiaia non esiste, non è mai esistita
Amati enigmi è questo rivivere per intendere. Amati enigmi sono quasi tutti gli esseri che abbiamo incontrati, conosciuti, disconosciuti, e tali restano finché, forse nel ripensarli e interrogarli, a passioni spente (ammesso che queste davvero si spengano mai del tutto) qualche cosa ci rivelano di loro, rivelando meglio anche noi a noi stessi.
Amati enigmi è una conversazione intima e ironica sulla “grande età” contro qualsiasi tentazione di abbandono.
Oltre la soglia dove il corpo avvizzisce e il volto gioca tiri crudeli c’è la possibilità di interpretare il disegno e scoprire il significato del proprio destino. Che è il modo, il solo grande modo, di sublimare le proprie avventure, disavventure, dolori e sconfitte in conoscenza.
Durante la notte di un imprecisato Capodanno, una donna, Clotilde, parla a un misterioso interlocutore, uno Jacques shakespeariano. Incrocia tempo lontano e vicino e il ricordo non evoca nostalgia, piuttosto illumina con l’intelligenza “il significato” che quel tempo proietta sull’oggi.
Ma qual è la mia vera età di oggi, se le contiene tutte, nessuna consumata, nessuna maturata, tanto che non riesco a seguire il trapasso dall’una all’altra?
Nella scena finale, Clotilde distrugge i suoi quaderni, si congeda. La vita sta dentro il pensiero che brilla. Per quella “fiamma antica” la vecchiaia non esiste, non è mai esistita.
Nelle sue ultime parole Dopo tutto, anche se qualche volta m’incupiscono, io amo i Suoi silenzi, ci sento un infinito rispetto per la Parola; e da Lei l’aspetto sempre, io ritrovo il senso di quell’amato enigma tra attore e spettatore.