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“L’orgasmo di Cristo”, finalmente Reich arriva al Teatro Studio Uno

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In scena al Teatro Studio Uno dal 31 marzo al 3 aprile 2016L’orgasmo di Cristo” ovvero uno studio su Wilhelm Reich, spettacolo di e con Simone Càstano ispirato dall’opera dal medico e psicanalista austriaco, allievo diretto e stimatissimo di Sigmud Freud, noto per le sue ricerche sul ruolo sociale della sessualità.

Wilhelm Reich riteneva che la nascita di tutte le repressioni psicofisiche umane doveva essere ricercata nelle repressioni sessuali attuate sin dalla prima infanzia, inibizioni fondamento della civiltà patriarcale e autoritaria. Attraverso i suoi studi sull’orgasmo, Reich scoprì che le repressioni sessuali potevano dare vita col passare degli anni ad una corazza psicofisica dentro la quale l’essere umano si chiude, trasformando la propria energia vitale in energia negativa e distruttiva.

Fuggito negli Stati Uniti a causa del nazismo, fonda l’Orgone Institute, così denominato per il nome che diede a quell’energia che permea l’universo, presente anche nel corpo umano (gli orgoni). Nonostante la sua ricerca fosse ostracizzata Reich continuò in maniera del tutto indipendente a incontrare pazienti ma dopo alcuni anni venne arrestato e rinchiuso in un centro psichiatrico dove morì per “morte accidentale” alcuni giorni prima del suo rilascio.

Lo spettacolo diretto e interpretato da Simone Càstano si interroga su come sia possibile che uno studioso come Reich che ha prodotto delle scoperte così preziose, sia stato arrestato, successivamente assassinato e alcune delle sue più importanti opere cancellate dalla storia, allargando la riflessione alla natura dell’uomo e agli impulsi che lo inducono a distruggere, annientare, fare guerre, piuttosto che vivere la propria vita in pace. Reich aveva trovato un soluzione a tutto questo, dedicando tutta la sua vita ai suoi studi.

Così come successe in passato a tanti altri, primo fra tutti Gesù Cristo, furono gli stessi uomini ai quali parlava e per i quali agiva che lo condannarono, incapaci di accettare le sue parole, parole che pretendevano un cambiamento di pensiero, e quindi di società, troppo impegnativo. L’uomo, troppo abituato ad essere comandato, a ricevere ordini, preferisce liberare Barabba e mettere in croce Gesù, facendolo diventare immagine del cambiamento e non cambiamento vero. Una figura da pregare per poter espiare i propri peccati, ma solo in superficie, senza trovare una soluzione bensì negando che ce sia una. Continuando ad aspettare un altro mondo dove sarà possibile essere felici.

“Cristo nasce ogni giorno in ogni bambino, ed ogni giorno viene ucciso da chi nega che un’altra strada è possibile, da chi non osa staccarsi dal così è e così sia.”

dal 31 marzo al 3 aprile 2016 | Sala Specchi

Teatro Studio Uno, Via Carlo della Rocca, 6 (Torpignattara).